Solitudine: guardare il mondo da fuori

  • Stessa situazione, ho un ansia pazzesca ora che dovrei rientrare. La mia ragazza è a 45 minuti di macchina ma non posso darle sto peso sento una pressione immonda addosso e mi gira la testa.

    Mi vogliono chiamare ma provo pena per me stesso perché so che posso reagire e prima non ero così. Sono uscito a comprare le sigarette ma con un ansia addosso... solo che mi sono sforzato e ok.

    Prima non ero così, non mi piace neanche fumare. Ora provo a leggere con la musica.


    Sono un egocentrico ma ti auguro tutto il bene del mondo anche se non ci conosciamo. Non so cos'è ma non ce lo meritiamo.

  • Buonasera a chi leggerà. Vorrei sapere se a qualcuno o qualcuna è accaduto di essere così depresso e impaurito di esserlo, da non avere più la voglia o il coraggio nei rari momenti in cui torna il desiderio, di stare con altre persone al di fuori del lavoro, sapendo che parleranno di progetti futuri (quest'estate, il week end prossimo), di persone viste di recente, eventi di cronaca da cui siete stati tagliati fuori da tempo perchè eravate troppo giù per interessarvene. E se vi pervade la solitudine e il desiderio di parlare con qualcuno che viva la stessa condizione. Gli altri possono far sentire la loro presenza, ma l'esperienza di chi vive questa condizione è un altra cosa, anche perchè molti pensieri e paure non si possono esplicitare. Grazie per la lettura.

    Sono stato ad un livello di depressione tale da fare fatica ad uscire di casa, figuriamoci l'idea di dover parlare con qualcuno. Nei momenti in cui stavo meglio mi è capitato di confrontare la mia vita irrisolta con quella degli altri e sentivo un senso di inadeguatezza nei loro confronti. Sì, a volte avrei voluto parlare con qualcuno che vive la mia stessa condizione, ora mi sento bene, ho ancora qualche down che in genere dura pochi giorni in cui cerco di stare calmo aspettando che passi.

  • Buonasera a chi leggerà. Vorrei sapere se a qualcuno o qualcuna è accaduto di essere così depresso e impaurito di esserlo, da non avere più la voglia o il coraggio nei rari momenti in cui torna il desiderio, di stare con altre persone al di fuori del lavoro, sapendo che parleranno di progetti futuri (quest'estate, il week end prossimo), di persone viste di recente, eventi di cronaca da cui siete stati tagliati fuori da tempo perchè eravate troppo giù per interessarvene. E se vi pervade la solitudine e il desiderio di parlare con qualcuno che viva la stessa condizione. Gli altri possono far sentire la loro presenza, ma l'esperienza di chi vive questa condizione è un altra cosa, anche perchè molti pensieri e paure non si possono esplicitare. Grazie per la lettura.

    Mi piace andare a cena ed anche al cinema con colleghi e pochi amici e familiari, ma se capita ci siano troppe persone, magari amici di amici che si inseriscono nel gruppo e cominciano a parlare di temi come vacanze e del loro lavoro (alcuni sono capaci di parlare solo di quello), faccio presto a salutare e a congedarmi.

    Ho pochi amici che vedo regolarmente, alcuni di loro hanno altri "amici" (che io definirei conoscenti) coi quali so avere stretto rapporti ben più superficiali, alcuni di loro mantengono queste relazioni per abitudine o per convenienza.

    Per me è più difficile stringere legami del genere, può essere che sia un mio limite ma sento che il tempo trascorso con persone troppo distanti dal mio vissuto o comunque che reputo superficiali o troppo diverse da me sia tempo perso che potrei impiegare in maniera più produttiva.

    Ciascuno però è diverso.

  • Buonasera a chi leggerà. Vorrei sapere se a qualcuno o qualcuna è accaduto di essere così depresso e impaurito di esserlo, da non avere più la voglia o il coraggio nei rari momenti in cui torna il desiderio, di stare con altre persone al di fuori del lavoro, sapendo che parleranno di progetti futuri (quest'estate, il week end prossimo), di persone viste di recente, eventi di cronaca da cui siete stati tagliati fuori da tempo perchè eravate troppo giù per interessarvene. E se vi pervade la solitudine e il desiderio di parlare con qualcuno che viva la stessa condizione. Gli altri possono far sentire la loro presenza, ma l'esperienza di chi vive questa condizione è un altra cosa, anche perchè molti pensieri e paure non si possono esplicitare. Grazie per la lettura.

    Non sono così depresso, però mi è capitato delle volte di desiderare di stare con gli altri ma di avere contemporaneamente la paura di rimanerne deluso perchè quando parlavano di progetti futuri o esperienze recenti io cominciavo a sentirmi più fuori che dentro il gruppo. Tutto questo perchè nell'infanzia ero molto nel mio mondo e mi cercavo un po' la solitudine.

    Molti hanno creduto (e credono) che io fossi il timido, il chiuso o l'introverso (un po' chiuso lo sono) eppure quando sto bene con gli altri sono molto socievole. Solo che il mio voler stare con gli altri è discontinuo. Per esempio, quando ero bambino dopo la scuola volevo andare a casa e guardarmi la tv per conto mio e non volevo condividere con i miei coetanei tante cose. Sono una persona molto riservata. Adesso sono più aperto, ma se sono stanco e voglio godermi un pomeriggio da solo a casa lo faccio volentieri. Solo che quando voglio stare da solo, a volte rischio di abbassare la guardia e di sentirmi tagliato fuori. Non sempre accade e forse non sempre è vero e magari sono io a crederlo. Quando, però, vedo su Facebook che alcuni miei amici di un gruppo si sono visti e io non ne sapevo niente mi sento non preso in considerazione. Oppure quando esco con degli amici dopo un po' di tempo che non ci siamo visti mi sembra che tutti abbiano tanti argomenti e che quando se li dicono è come se loro si fossero continuati a vedere. 10 anni fa, ad esempio, ho rivisto dei miei compagni di un gruppo teatrale ad un anno dal nostro spettacolo (al quale siamo legatissimi anche a distanza di anni) e c'era uno che si era trasferito a Londra e io sapevo benissimo che avrebbe parlato molto della sua esperienza. Risultato quale è stato? Ha parlato per tutto il tempo di una persona che solo lui conosceva dando troppo per scontato che noi capissimo e che fossimo a pari passo suo. Non mi ha dato tanto fastidio, ma ho percepito il rischio del sentirmi tagliato fuori.

    Quando ho conosciuto una ragazza all'università che era un po' nella mia stessa situazione, mi sono sentito meglio, devo ammettere, perchè mi sentivo alla pari con lei in quel contesto e potevamo capirci tra di noi e sulle nostre fragilità.

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