Spinta artistica molto forte

  • (a proposito...come lo vedi il pianoforte - mai suonato né letto la musica- a 36 anni?)

    Tutto sta a iniziare, conosco una signora di 72 anni che ha iniziato a suonare due anni fa...è ovvio che l'aspettativa deve essere realistica, tu, come me, non sarai mai una pianista di professione, e difficilmente suonerai Rachmaninov...ma se incominci...se incominci e ti dedichi, anche poco, ma costantemente, avrai sicuramente il piacere di vedere dei progressi e raggiungere l'obiettivo di suonare una musica che ami.

    Tutto sta a iniziare. Ero anche io appassionata lettrice, ora meno, non per venir meno della passione, ma per l'aggiungersi di altre passioni che devono convivere.

    E' vero, coltivare degli hobby arricchisce e dà senso alla vita, e per iniziare non è mai tardi. Poi trovare la quadra, è difficile. Io ho trovato molto tempo cancellando completamente la televisione dalla mia vita; sono moltissimi anni che non uso la tv se non per vedere, di rado, qualche film, e questo regala molto tempo. Le mie sere le passo quasi sempre a studiare qualcosa.

  • La mia vita mi appare depotenziata rispetto a quello che avrei forse voluto e forse saputo fare. Capita solo a me? E come si scende a patti con queste forze che cercano di trovare un loro spazio?

    Pensieri come quelli che descrivi possono derivare sia dall'arte che cerca di sprizzare fuori dal nostro corpo, sia dall'ego che _in prospettiva_ si crede capace di qualsiasi cosa. Di solito c'è un po' di uno e un po' dell'altro.


    Anche io sono stato un artista che non ha tempo. In parte ancora conservo qualche abilità. Principalmente fotografia e scrittura. Mi porto dietro anche parecchie tipiche caratteristiche da artista. Sono generalmente incostante, insofferente alle regole, svogliato e disordinato. Ho i messaggi privati (e non) di Instagram con varie richieste di collaborazione che ignoro per mancanza di tempo e voglia. Non riesco a produrre "a comando" o quando ho tempo o quando serve. Produco quando ho l'ispirazione e sono abbastanza riposato o adrenalinico per produrre qualcosa. Più il tempo passa e più si manifesta con periodi inaspettati di durata imprevedibile (sempre più breve) e con poco preavviso.


    Se sei un creativo: l'arte è una cosa per giovani.


    Parecchi anni addietro, per via di particolari disastrose vicissitudini familiari mi ritrovai a produrre reddito sfruttando la scrittura come un vero lavoro. Il periodo è durato diversi anni. Passavo intere settimane senza uscire da casa. Uscivo solo di notte. Bevevo troppo. Avevo invertito il giorno con la notte. Le mie amicizie erano persone estremamente diverse da me. Cambiavo spesso gruppo per non sviluppare una reale "appartenenza". Di fatto, pur avendo vita sociale: ero isolato. Ho ottenuto ottimi risultati artistici, ben pagati e che in più di un caso hanno fatto la discreta fortuna di chi li ha comprati. Ricordo di aver venduto dei pezzi a cifre che mi parevano ingenuamente eccessive. Col senno di poi mi resi conto che si trattava di cifre irrisorie.


    L'arte "vera" è una vocazione che ha i suoi lati oscuri. E' un bene che la vita sia depotenziata riguardo alcuni aspetti che sono distanti dalla stabilità. Riempire la vita con "tutto" è impossibile. In particolare riempirla con l'arte e con l'ordine. Sono due elementi che convivono a fatica.


    Per scendere a patti con queste forze che cercano di trovare il loro spazio bisogna essere consapevoli di quanto sopra, ovvero che c'è una paga del diavolo, una costo per tutto e che non tutto è alla nostra portata.


    Io ho risolto con periodi artistici rilegati ai momenti di vacanza in cui mi rifiuto di lavorare o pensare al lavoro e in cui aspetto con impazienza che l'ispirazione sopraggiunga. Più il tempo passa e meno spesso questa ispirazione mi raggiungerà. Capita già di andare a qualche casa al lago, alzarsi all'alba, sedermi sul pontile con la macchina fotografica in mano e ritrovarmi a sbadigliare sognando il cappuccino del bar del Manzoni dietro l'angolo. Zero scatti.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

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