Film horror ai bambini

  • Ciao ragazzi, voi che ne pensate? Fareste vedere un film horror a un bambino? Io sono assolutamente favorevole, anche se a molti farà storcere il naso.

    Ovviamente sono stata una di quelli. Non dico che i miei genitori mi crescessero a pane e horror, ma forse erano un po' distratti in tal senso. Ovvio che gli incubi ci saranno! Ma è mai morto nessuno di incubi? Anzi! Sono emozioni che poi ci portiamo dietro.

    Io a 5 anni e mezzo ero davanti la tv quando trasmisero per la prima volta IT-Pennywise. Ci furono delle scene che sognai ripetutamente, con ovviamente delle piccole variazioni, e da subito mi diedero adrenalina. Nello stesso tempo ero affascinata e spaventata dalle figure vampiresche, infatti una delle mie primissime paure è stato che mio padre quando si avvicinava per darmi un bacino, mi volesse mordere il collo. Eppure, ripeto, a 35 anni posso dirmi contenta che la mia infanzia sia stata piena di "immagini" e quegli incubi me li porto con piacere dietro. Che poi si sa, rivedere gli stessi film anche in adolescenza non fa lo stesso effetto. Comunque ho un po' "proseguito" pure su quella linea e dai 12 anni in poi (anno in cui tra l'altro vidi Arancia meccanica!) fu il periodo dei giallo thriller sanguinolenti. Bellissimi! Fatemi sapere la vostra :)

  • No, direi di no. Da piccola anch'io ho visto i film di Dario Argento, per non parlare dell'Esorcista...non ho dormito per settimane, un po' come tutti i ragazzini in quel periodo. Comunque non vedo l'utilità di far assorbire ai bambini certe scene crude e violente, ce ne sono già abbastanza nei telegiornali.

  • I film horror o di azione erano i miei preferiti, se non mi avessero permesso di vederli ne avrei perso in spessore umano. Quando si è piccoli si impostano le basi per chi si sarà da adulti, tenere i bambini sotto campana di vetro non li fa maturare. La mia famiglia non mi ha trasmesso grandi valori umani, dai film ho tratto gran parte dei miei valori e senso estetico. Beati anni 90!

  • Penso che la funzione sia di non farli venire su dei deboli, perché sennò alle prime difficoltà reali, e non simulate, della vita andranno in crisi.


    Senza contare il senso di magia e mistero che trasmettono i film horror, e cioè il messaggio che il mondo non è solo un posto piatto, noioso, banale e scontato.

  • I miei genitori me li lasciavano guardare, il risultato è che ho sviluppato una fortissima paura del buio: nella mia cameretta avevo tende con enormi fiori che nella penombra vedevo muoversi e prendere forme terrificanti, ricordo l'ansia indescrivibile nell'affrettarmi ad accendere la luce sul comodino quando "i mostri" si avvicinavano, per poi coprirmi col piumone sin sopra la testa terrorizzata. Ancora oggi, quando capita di coricarmi prima di mio marito perché magari si trattiene in studio a lavorare, risento di questa strana sensazione di inquietudine e lascio la luce accesa finché non mi raggiunge.


    È mio parere che i bambini non dovrebbero guardare film horror, poiché anche se si tratta di fiction le emozioni che provano e le reazioni che scatenano in loro sono reali. Inoltre, mentre gli adulti in principio sono in grado di scollegare le aree del cervello che non servono durante la visione, i bambini assorbono questi contenuti in maniera diretta perché non sono pronti alla visione di determinate scene macabre e violente, e di conseguenza possono venirne traumatizzati.

  • Penso che la funzione sia di non farli venire su dei deboli, perché sennò alle prime difficoltà reali, e non simulate, della vita andranno in crisi.


    Senza contare il senso di magia e mistero che trasmettono i film horror, e cioè il messaggio che il mondo non è solo un posto piatto, noioso, banale e scontato.

    Addirittura un film horror avrebbe il potere di temprare il carattere? Più che senso di magia trasmettono inquietudine. E per un bambino è vera violenza perchè non ha la maturità necessaria per elaborare ciò che vede.

  • Addirittura un film horror avrebbe il potere di temprare il carattere? Più che senso di magia trasmettono inquietudine. E per un bambino è vera violenza perchè non ha la maturità necessaria per elaborare ciò che vede.

    Secondo me sì, come si suol dire: tutto fa brodo quando un bambino cresce. Anche io avevo paura del buio, ancora adesso a volte la provo, ma lo trovo anche divertente.

    Quando ero piccola andavo in montagna con la chiesa, la sera il prete entrava in camerata quando le luci si erano già spente e con la pila puntata sotto al mento ci raccontava le storie di fantasmi, era uno dei momenti più belli della giornata! Eravamo tutti in attesa che venisse! Altre volte, senza farci beccare, sgattaiolavamo fuori in gruppetto la notte fino al piccolo cimitero vecchio del paese, c'era un buco nel muro del cimitero e noi facevamo le gare di coraggio. Io stessa quando ero da sola facevo la gara con me stessa, a quanto riuscivo a inoltrarmi nel buio in luoghi che mi facevano paura.

    Queste esperienze sono anche quelle che mi hanno spinto ad interessarmi verso i ragionamenti e le filosofie esoteriche.


    La violenza fa parte della vita, meglio simulata che reale. Se non sono mai venuti in contatto con nessuna forma di violenza di alcun tipo come fanno i bambini ad affrontare la situazione, quando vanno a scuola, e magari si ritrovano i bulletti di turno?

  • I film horror o di azione erano i miei preferiti, se non mi avessero permesso di vederli ne avrei perso in spessore umano. Quando si è piccoli si impostano le basi per chi si sarà da adulti, tenere i bambini sotto campana di vetro, non li fa maturare. La mia famiglia non mi ha trasmesso grandi valori umani, dai film ho tratto gran parte dei miei valori e senso estetico. Beati anni 90!

    Secondo me sì, come si suol dire: tutto fa brodo quando un bambino cresce. Anche io avevo paura del buio, ancora adesso a volte la provo, ma lo trovo anche divertente.

    Quando ero piccola andavo in montagna con la chiesa, la sera il prete entrava in camerata quando le luci si erano già spente e con la pila puntata sotto al mento ci raccontava le storie di fantasmi, era uno dei momenti più belli della giornata! Eravamo tutti in attesa che venisse! Altre volte, senza farci beccare, sgattaiolavamo fuori in gruppetto la notte fino al piccolo cimitero vecchio del paese, c'era un buco nel muro del cimitero e noi facevamo le gare di coraggio. Io stessa quando ero da sola facevo la gara con me stessa, a quanto riuscivo a inoltrarmi nel buio in luoghi che mi facevano paura.

    Queste esperienze sono anche quelle che mi hanno spinto ad interessarmi verso i ragionamenti e le filosofie esoteriche.


    La violenza fa parte della vita, meglio simulata che reale. Se non sono mai venuti in contatto con nessuna forma di violenza di alcun tipo come fanno i bambini ad affrontare la situazione, quando vanno a scuola, e magari si ritrovano i bulletti di turno?

    Che la violenza faccia parte della vita è fuori di dubbio, ma il cervello di un bambino non è sufficientemente maturo per elaborare le informazioni ricevute visivamente. Non è certo la visione di immagini cruente e spaventose a rendere solida una persona e immune al bullismo scolastico. Se fosse così basterebbe piazzarli davanti a Netflix e i genitori muti. I ragazzi presi di mira hanno caratterialmente una sensibilità diversa dalla massa, non sono certo succubi per aver guardato sempre Cenerentola. I miei figli non hanno mai guardato certi film in tenera età, non per questo sono cresciuti ingenui o con carenze di alcun tipo. Ogni cosa a suo tempo.

  • Secondo me sì, come si suol dire: tutto fa brodo quando un bambino cresce. Anche io avevo paura del buio, ancora adesso a volte la provo, ma lo trovo anche divertente.

    Quando ero piccola andavo in montagna con la chiesa, la sera il prete entrava in camerata quando le luci si erano già spente e con la pila puntata sotto al mento ci raccontava le storie di fantasmi, era uno dei momenti più belli della giornata! Eravamo tutti in attesa che venisse! Altre volte, senza farci beccare, sgattaiolavamo fuori in gruppetto la notte fino al piccolo cimitero vecchio del paese, c'era un buco nel muro del cimitero e noi facevamo le gare di coraggio. Io stessa quando ero da sola facevo la gara con me stessa, a quanto riuscivo a inoltrarmi nel buio in luoghi che mi facevano paura.

    Queste esperienze sono anche quelle che mi hanno spinto ad interessarmi verso i ragionamenti e le filosofie esoteriche.


    La violenza fa parte della vita, meglio simulata che reale. Se non sono mai venuti in contatto con nessuna forma di violenza di alcun tipo come fanno i bambini ad affrontare la situazione, quando vanno a scuola, e magari si ritrovano i bulletti di turno?

    Questo che racconti non ha nulla a che vedere con i film horror. Da sempre ai bambini si sono raccontate storie di "babau", fantasmi e quant'altro, ma un conto sono le fiabe un altro metterli di fronte a immagini raccapriccianti che per decifrare le quali non possiedono ancora gli strumenti intellettuali adeguati. I bambini non sono piccoli adulti e vanno rispettate le loro esigenze ed i loro tempi di maturazione. Ciò non significa doverli tenere sotto una campana di vetro ma permettergli di sperimentare le diverse situazioni della vita con una esposizione graduale rispettosa delle loro peculiarità, e senza forzare pericolosamente i tempi. Allo stesso modo per cui si possono mandare a dormire una notte a casa di un amico, ma non in un night club fino alle quattro del mattino.


    Est modus in rebus.

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