Frequentazione che mi fa riflettere

  • Diciamo che lei non ha avuto pelo sullo stomaco né si è mai fatta scrupoli, e per arrivare a certi livelli è necessario sacrificare qualcosa o anche qualcuno...come il padre morente. Che tristezza.

    Allora su questo evento della morte del padre sono ancora qui a interrogarmi, è qualcosa che non ho compreso, mi è sembrato tutto assurdo surreale e drammatico. Io peraltro lo conoscevo, per me rimarrà sempre il tipo che mi ha insegnato ad andare sui pattini a rotelle.

    Ma vedere lei reagire in quel modo, con quella freddezza composta, con quella disinvoltura, vederla partecipare a serate mondane come nulla fosse mi ha trasmesso un profondo senso di straniamento e inquietudine.

    E se ne parli così intensamente è perché le vuoi bene, e probabilmente anche lei a te :hugging_face: Bello avere qualcuno di così diverso per confrontarsi, anche se non è sempre facile. Di sicuro lo apprezza anche lei ma forse non lo dice, forse nel suo mondo non si fa.

    Siamo legate da un rapporto quarantennale, abbiamo condiviso molto anche se con lunghi periodi di stacco. Lei a parole mi apprezza e loda e ammira per tante cose, me lo dice sempre...il punto è che non so mai quanto crederle, non so davvero cosa pensi, probabilmente pensa la verità: che sono un'amica su cui può fare sempre affidamento.


    Forse se ne rende conto ma non sa far altro. Come un treno che segue i binari: sulla sua strada è fenomenale, ma se si spostasse un paio di centimetri più in là sarebbe la fine. Forse deve, per non deragliare!

    E' certamente così, immagino che come io ho difficoltà a fare diversamente, così lei.


    Si. È genetico. Non è una cosa che impari. Però non è perché hai il potenziale di essere "potente" che devi diventare così per forza, potresti anche diventare un genio, un politico illuminato o chissà chi. Ma se hai il potenziale e acchiappi il virus del money allora diventi così.


    Se sia bello o brutto, giusto o sbagliato, umano o no, non lo so e non mi voglio esprimere. Ognuno ha la sua storia e porta il suo zaino, e quanto pesi lo sa solo lui (come farmi mandare aff... da un paio di persone sul forum :speak_no_evil_monkey: )


    ipposam se è un'amica è un'amica. Se impari qualcosa di positivo da lei non è poi male, no? Si può anche imparare cosa non si vuole essere: è ugualmente positivo.

    Mi sento di condividere quello che dici; personalmente ammiro il suo essere così determinata, ambiziosa, focalizzata, ma nello stesso tempo provo inquietudine per i side effect...così, diciamo che dall'esterno, non vedo cose belle. Per capirci, se penso che un giorno mia figlia potrebbe diventare così provo una stretta al cuore, e da quando sono madre valuto così il buono e il cattivo; ciò che riesco ad augurare ai miei figli è il buono, quello che invece non voglio per loro...è il cattivo.

    Però concordo con te che si può imparare molto dalle persone, anche da quelle che ci sembrano esempi negativi. Nel suo caso, come ha colto Bilbo, provo un'ambivalenza, io vorrei l'ambizione senza il resto.

    Edited once, last by ipposam: Incorporato un post creato da ipposam in questo post. ().

  • Hai un ritorno di tipo affettivo? Lei saprebbe supportarti (ovvio, se non la chiamano dalle alte sfere :/ ) in caso di bisogno?

    Allora secondo me, se non le costa nulla, se non ci perde, se può, mi aiuterebbe.

    Se dovesse rimetterci qualcosa, mai e poi mai si metterebbe in gioco per me o qualcun altro.

  • ....il punto è che non so mai quanto crederle, non so davvero cosa pensi...

    Forse non lo sa più neanche lei...


    ...probabilmente pensa la verità: che sono un'amica su cui può fare sempre affidamento...

    Tu vorresti di più? Forse devi accettare che fra di voi il tuo ruolo è quello. Non perché non sei "abbastanza", ma perché è il massimo che lei ti potrà dare. A volte si vorrebbe un rapporto più aperto, alla pari, più profondo, ma se l'altra persona ha dei limiti tutta la nostra buona volontà non serve, purtroppo.

  • Si, molto. Il tema è che io e lei facciamo un lavoro simile, ma lei è pagata molto di più perchè ha saputo muoversi meglio, diciamo così, e sia io che lei lo sappiamo. Allora fare un lavoro simile, e ricevere un trattamento economico pesantemente differente, non ti farebbe sentire da meno?

    Potrebbe essere quel meccanismo "diabolico" dove lei, l'amica, non è altro che uno specchio dei tuoi giudizi.


    Cerco di spiegarmi. La tua immagine della ipposam-migliore è quella di una professionista affermata, ricompensata economicamente, fisicamente snella, atletica e scattante. Questa è l'immagine di te a cui cerchi di arrivare con tutte le tue forze. Perché quella è la persona che per te può essere amata.


    Nel momento in cui non ci arrivi, tu ti giudichi negativamente, non amabile, non okay, non sufficiente e ti senti.... o arrabbiata o triste o entrambe le cose.


    La tua amica non c'entra nulla, lei ti porge uno specchio in cui tu rifletti l'immagine che ti sei costruita di te (diversa dall'anima di ipposam).

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Non so ecco, è vero che per me lavoro, carriera, forma fisica sono parametri importanti; ma non ho un giudizio negativo su di me su questi fattori, nel senso che su di essi sono abbastanza realizzata. Fisicamente mi sento e mi vedo molto in forma e non mi sento in competizione con nessuno, è più un discorso di immagine che ho e mi piace avere per me stessa; se faccio un confronto mi trovo più in forma dell'amica, lei è molto magra, io ho un fisico "fit", per scelta. Sul lavoro come ho scritto altre volte vorrei crescere ancora, vivo un periodo di stallo e mi piacerebbe trovare altri stimoli, e mi viene naturale confrontarmi con la mia amica che trovo molto più focalizzata di me. Non posso fare a meno di confrontare i nostri percorsi e dal confronto vedo chiari degli errori da parte mia. Ma ecco non credo di giudicarmi meno degna di amore o riconoscimento per questo.

  • Frequentarla mi ha portato a rivedere il mio passato sotto un'altra luce, è come se davvero avesse illuminato delle zone d'ombra e ora so cosa avrei potuto fare di diverso...e chissà, forse nel mio futuro agirò diversamente, grazie a lei, o a causa di lei.

    Sono un po' combattuta, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, se avete avuto esperienze simili, e se è possibile che un'amicizia influisca così sulla vostra vita.

    Tornando al tema iniziale (e mettendo da parte i vari commenti sulla tua amica che in fin dei conti non è quello che chiedevi): nella mia carriera lavorativa ho conosciuto alcune persone con un'energia particolare che li ha portati ad occupare posizioni di responsabilità. Energia nel senso di carisma, di capacità di imporsi, di motivare, di smuovere cose radicate, di evolvere, ma anche di spaventare e di distruggere. Quelle persone che quando entrano in una stanza esistono solo loro, che brillano di luce propria. Che poi sia una luce buona o cattiva non importa: luce.


    Le persone che ho ritenuto positive mi hanno influenzato mostrandomi come muovere le cose in modo intelligente, senza distruggere niente e senza schiacciare nessuno. Ci vuole più tempo, pazienza, strategia, tante parole, controllarsi e anche accettare che non sempre si vince.


    Le persone che ho ritenuto negative (o con pochi scrupoli) mi hanno influenzato mostrandomi cosa può fare la forza e la determinazione: a volte ci vuole altrimenti non succede niente o altre persone con ancora meno scrupoli ci annientano. Mi hanno anche mostrato che anche le cose apparentemente impossibili si possono fare! Ma ho anche visto cosa succede quando si esagera: si perdono alleati, si crea una cultura della paura, la comunicazione avviene attraverso canali unofficiali, la motivazione e la dedizione vanno a farsi benedire.

    Per un guadagno immediato si ottiene un disastro a lungo termine e spesso sofferenza a tutti i livelli. Un po' quello che succede con i dittatori, attuali e del passato. Un inizio grandioso e alla fine un mucchio di cocci (scusa, mi viene dal tedesco: ein Scherbenhaufen, dà proprio l'idea di quello che rimane quando si ha rotto tutto).

    Ho ammirato queste persone che come da te hanno illuminato alcune mie zone d'ombra, delle debolezze. Ho imparato a vincere certi timori, a essere più determinato, a farmi valere se avevo ragione. Ho imparato a gestirmi, a uscire dalla comfort zone, a VOLERE.

    Le ho ammirate fintanto che quello che facevano mi sembrava costruttivo, ma quando hanno esagerato mi sono distanziato e se erano i miei capi ho lasciato l'azienda. Ho imparato anche dal loro lato oscuro: ho capito quello che non voglio essere.


    Così capico la tua domanda: chissà, forse nel mio futuro agirò diversamente, grazie a lei, o a causa di lei. Direi: sicuramente! Se la osservi, se vedi cosa fa e cosa ottiene, se sai coglierne l'essenza sicuramente riuscirai a migliorare qualcosa nel tuo modo di agire. Senza per forza diventare come lei.

  • Grazie, la tua storia e le tue parole sono fonte di ispirazione per me, le trovo molto interessanti. Mi ritrovo poi in quello che dici e nel tuo vissuto, ho già sperimentato vicende simili. Il caso della mia amica lo tengo a margine, si discosta un po' dal resto, anche perché professionalmente non ci siamo mai incrociate (il suo settore di business è diverso dal mio). Ma rivedo nelle tue parole parte del mio vissuto e delle mie esperienze aziendali, che sono sicuramente meno delle tue (lavoro da meno tempo e ho cambiato poche aziende, in nome della stabilità).

  • Continuo a sentire spesso questa amica. Viviamo in città diverse quindi ci sentiamo solo telefonicamente o su WhatsApp, è lei a cercarmi, per consigli sul lavoro, sulla famiglia, su tutto. Come ho scritto, ha un'influenza su di me, perché essendo dissonante rispetto alle altre mie frequentazioni mi fa vedere altri punti di vista, e questo penso sia positivo. Tuttavia per altri versi mi incupisce, ho capito che per me è una persona tossica, mi fa male all'anima avere scambi con lei. Non mi piace assolutamente quello che mi arriva! Parla continuamente di soldi, è animata da una profonda e inespugnabile avidità. È avvelenata. I suoi rapporti hanno tutti un obiettivo, non c'è spazio per semplicità e bellezza, o per attività senza un qualche ritorno: da tutti deve ottenere qualcosa e anche io mi sento finita nel numero delle persone da risucchiare: sono diventata una sorta di valvola di sfogo. Sulle prime si avvicina con fare gentile, con voce delicata, ma poi ha sempre un favore da chiedere, che sia un contratto da firmare, un servizio di cui condividere la spesa, un contatto da passarle. Non è felice: non c'è traccia di felicità in lei, perché dentro è animata da sentimenti non limpidi. Ha anche una vera ossessione per l'aspetto, il peso la ossessiona (è magrissima...sui 48 chili per 175 cm), fa sport senza divertimento per sfinirsi e perdere altro peso, e ovviamente segue diete estreme e si sottopone a interventi chirurgici per eliminare fantomatici quanto inesistenti difetti. Ha moltissime paure e pregiudizi, e mi contagia con la sua profonda infelicità, ecco mi lascia l'anima sottosopra: se potessi taglierei i rapporti. Ma al momento non posso, non entro nel dettaglio ma di base un minimo rapporto devo avercelo. Credo quindi che l'unica sia prendere un po' di distanza, che ne dite? Qualcuno mi ha detto che sono invidiosa, io l'unica cosa che sento di poterle invidiare è la posizione lavorativa, che è migliore della mia; ma onestamente non scambierei mai e poi mai la mia vita con la sua. Io sono in pace col mio aspetto, mi piaccio; cerco di tenermi in forma ma accetto i miei limiti, i difetti, il tempo che passa, e mi piace la mia vita, ho alti e bassi, a volte sprofondo in qualche mia fragilità ma ci faccio pace e vado avanti.

    Edited once, last by ipposam ().

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