Vitriol, visita la tua terra interiore e metti a posto i problemi, scoprirai la verità nascosta, uomo conosci te stesso e conoscerai la verità. Non molto diverso da un odierno percorso di psicanalisi introspettiva.
Dimenticavo: i percorsi iniziatici delle varie tradizioni hanno un livello di lavoro "psichico", ma nel momento in cui si accoglie l'esistenza dello spirito, dell'incarnazione e del percorso di migrazione dell'anima in maniera ciclica secondo gli orientali oppure ascensionale per le tradizioni gnostiche e monoteistiche, il lavoro sulla propria psiche quindi quello "introspettivo" è propedeutico alla rimozione dei primi strati che generalmente velano l'occhio nel cammino di ricerca della verità, perché una mente completamente calata nella realtà terrena e dis-educata è il primo inciampo allo step decisivo che è l'indagine di una dimensione spirituale e invisibile. Quindi in questo senso secondo me un percorso iniziatico è inconciliabile con un percorso di psicoanalisi.
Se invece non si vuole accogliere (come è certamente legittimo) l'esistenza dello spirito e quindi di un sovrannaturale mancherà il sostegno logico al discorso dell'anima, dell'incarnazione e del karma come legge che regola non solo le cause-effetto terrene ma anche le cause-effetto della materia sullo spirituale. In questo caso si può prendere solo l'aspetto psicologico o simile alla "filosofia di vita", e si potrà intepretare quello che le tradizioni offrono come mitologia evidentemente "sovrannaturale" con la chiave di lettura delle scienze a nostra disposizione quale psicologia, antropologia e sociologia, quindi come studio ulteriore "dell'umano" ma senza anima e senza spirito.