Nuova psicologa?

  • Ciao a tutti. Avrei bisogno del vostro parere.

    Per ragioni personali la mia psicoterapeuta non collaborerà più con il centro dove lavorava prima e dove ogni tanto si facevano anche delle sedute di supervisione, alle quali partecipavo anch'io. Questa era una cosa ottima e secondo me super professionale, siccome un'esperta supervisionava, appunto, il lavoro fatto dalla varie psicologhe (tra cui anche la mia) e si assicurava che il percorso stava procedendo nel migliore dei modi. A me è stata spesso utile e, la maggior parte delle volte, ha evidenziato alcuni errori fatti dalla psicoterapeuta nel gestire il percorso e di conseguenza questo ha migliorato l'approccio terapeutico.

    Detto questo la mia psicologa, in virtù di questa sua decisione, mi ha chiesto se volessi continuare con lei senza più queste sedute di supervisione, oppure continuare con una nuova psicoterapeuta che collabora con il centro e quindi continuare ad usufruire ancora della supervisione. Ovviamente ho discusso più volte con la attuale dottoressa sui miei pensieri a riguardo e anche lei mi ha dato gli aspetti negativi e positivi della questione. La dottoressa attuale mi ha assicurato che lei all'inizio mi affiancherà nel passaggio, affinchè la nuova dottoressa possa capire al meglio la mia situazione attuale, e in più la nuova sarà guidata anche dalla psicologa della supervisione che conosce esattamente la mia storia e il mio problema. Alla fine però la decisione spetta a me, anche perchè attualmente la mia psicologa è in maternità dal mese di dicembre, non sta bene fisicamente e quindi non posso avere ulteriori scambi di opinioni con lei.

    Io non so decidere, ho paura di sbagliare, anche se in questi mesi di mancata terapia non sto per niente bene, avrei bisogno di fare terapia, di parlare e di elaborare le mie emozioni, e non so quando lei riprenderà.

    Da un lato non vorrei lasciarla, perchè conosce nel profondo la mia storia (vado da lei più meno da 8 anni), mi sono anche affezionata, ci sono stati dei piccoli cambiamenti anche se tutto quello che lei ha cercato di farmi capire negli anni è diventato chiaro solo adesso. Cioè, solo adesso vedo chiara tutta la mia situazione e i miei problemi, come se avessi acquisito una certa consapevolezza. Lei mi ha detto che anche se decido di cambiare questa cosa non me la toglierà nessuno. Ha anche conosciuto la mia famiglia dal vivo e ha fatto chiarezza su alcune cose che a me erano oscure riguardanti i miei familiari.

    Dall'altra parte penso che un'aria di novità mi farebbe bene, in più non perderei le sedute di supervisione, che mi aiuterebbero anche nel caso in cui avessi dei problemi con la nuova. Penso anche che a volte ho pensato di lasciare la vecchia perchè, su alcune cose, non mi sentivo compresa e ancora oggi su altre cose non riesco ad aprirmi. Oltretutto ci sarebbe anche il fatto che la nuova sarebbe vicino casa e la tariffa non potrebbe aumentare più di quanto è oggi, mentre la vecchia, diventando lei privata, mi potrebbe chiedere di più (o almeno penso).

    Ho comunque la paura che possa capitarmi una psicologa che non capisca appieno la mia situazione, anche se avrei voglia di sperimentare un altro approccio ai miei problemi. Voi cosa fareste?

  • Ailene

    Approved the thread.
  • Dici che solo adesso hai preso consapevolezza dei tuoi problemi e di quello che ti diceva la psicologa, ma hai capito come sei diventata consapevole della tua situazione? Cosa è cambiato rispetto a prima?


    Comunque per me sono inconcepibili 8 anni di terapia, deve avere un'inizio e una fine non si può andare avanti a vita, se fossi in te cambierei assolutamente psicologo e centro, la tua più che una terapia mi sembra una dipendenza senza sbocchi di miglioramento per avere un'elaborazione emotiva indipendente.

  • Ciao, io non so dirti come sono arrivata a questa consapevolezza. So solo che è come se avessi aperto improvvisamente gli occhi e mi fossi resa conto di tutto. La psicologa cercava di farmi capire, ma io non volevo vedere certe situazioni, forse le negavo e mi arrabbiavo. Poi ci sono stati giorni in cui le sue parole, alcune sue frasi, mi si ripetevano nella testa ed è stato così che ho preso consapevolezza.


    Io non so quale sia la durata giusta di una terapia e se deve avere necessariamente una fine. La psicologa mi diceva che poteva durare anche di più, ma era anche dell'opinione che doveva portare dei frutti, altrimenti era inutile... infatti, in un certo periodo mi ha anche ammonita a volte, dicendomi che per lei poteva concludersi, visto che io non sembravo reagire.

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