Ciao tutti, perdonatemi se mi dilungo...
Mi costa molto scrivere questo thread perchè mette la questione nero su bianco. E mi fa molto male anche solo pensarci.
Si tratta di mio marito, stiamo insieme da 13 anni e abbiamo una figlia.
Lui è sempre stato un uomo molto sicuro di sé, alle volte rasenta la megalomania, e negli ultimi anni è molto peggiorato. C'è da dire che effettivamente è il tipico che si è fatto da solo, molto capace e stimato ha ottenuto dei riconoscimenti anche a livello nazionale, viene da un altro continente qui non ha affetti a parte noi e la mia famiglia.
Nella sua testa nessuno e quando dico nessuno intendo proprio nessuno, è capace quanto lui. E' un continuo intercalare di "lo sapevo" "io l'avevo già detto anni fa" Spesso esagera e nel raccontare i propri aneddoti a qualcuno dice "nessuno ci credeva/tutti mi hanno detto che non ce l'avrei mai fatta" insomma cose cosi...
A parole se tutto va bene, chi lo circonda è fantastico, anche io che a suo dire sono l'amore della sua vita e non ha mai amato nessuna donna quanto me (era stato già sposato prima, senza figli) poi però alla minima difficoltà o discussione trasuda da tutti i pori nei discorsi, più o meno espliciti, il fatto che lui è sempre nel giusto e che io debbo tutto a lui. Non dubito che mi ami comunque, a modo suo, ma oltre all'amore sarebbe gradita anche un pò più di stima...
In generale è cosi in ogni ambito, ma soprattutto sul lavoro (abbiamo un azienda nostra con un terzo socio) che è la sua vita.
Lui è bravissimo, non ammette mai di sbagliare, se ad esempio qualche progetto gestito da lui ha problemi delega ad altri la scocciatura o da la responsabilità sempre a terzi. Se invece le cose riescono bene, e per fortuna sono la maggior parte, ovviamente è per merito suo e suo soltanto. Fino a qualche tempo fa ridevo di questo aspetto e anche con il socio ogni tanto ci scherziamo.
Tutti sono meno intelligenti, chi più chi meno, tranne lui. Le uniche eccezioni sono persone che vede ogni tanto, di cui ha molta stima, che abitano dall'altra parte del mondo... probabilmente perchè non li frequenta assiduamente. Certo non lo dice sempre e in modo esplicito ma chi sta a stretto contatto con lui, ha sempre questa impressione.
Direte che questo non è abbastanza per essere bipolari.
Il fatto è che lui oltre a questo ha degli scatti d'umore davvero preoccupanti, esagerati e imprevedibili, quasi sempre legati all'ambito lavorativo ma come dicevo lui lavora il 90% della sua giornata. E' una cosa che è comparsa da 3/4 anni a questa parte.
Capita spesso che sia super animato per qualcosa, molto più che di buon umore, poi per una sciocchezza cambia completamente e comincia a sbraitare o se è fuori a mandare mail a raffica, soprattutto a me e all'altro suo socio. I messaggi non sono offensivi verbalmente ma sono comunque a tratti deliranti del tipo "basta cosi non si può andare avanti!" "a me non interessa o cosi o niente!" magari su cose cui razionalmente sa benissimo che non è possibile una visione cosi drastica. Se noi (io e il socio) cerchiamo di mediare o di giustificare l'accaduto, perchè non è sempre bianco o nero, lui attacca noi.
Ieri l'ennesimo episodio, è all'estero per un progetto, ci messaggiamo in mattinata perchè ci sono ottime notizie sia da parte nostra che sua in termini lavorativi ed è tutto un entusiasmo.
Poi uno dei ragazzi gli manda una proposta per un piccolo progetto che effettivamente non era cosi azzeccata, e lui si arrabbia moltissimo, comincia a mandare messaggi al nostro socio (è lui che coordina i progetti) chiedendo spiegazioni incalzanti, come se fosse una cosa irrisolvibile, ed ad ogni risposta che riceveva, calma e pacata, rispondeva sempre piu irritato come se l'azienda dovesse venir giu domani. Ripeto parlo di una cosina che si è sistemata in un'ora, il ragazzo non aveva inteso bene o lui non aveva spiegato bene cosa fare, sono cose che capitano! Ma quando gliel'ho detto è peggiorato e ha continuato a mandare mail e messaggi fino a tarda notte (per via del fuso differente). E si ripete ormai spesso. basta un niente che si accende e deve per forza prendersela con qualcuno.
Oggi il nostro socio mi ha preso da parte e mi ha comunicato che così lui non riesce ad andare avanti, lo capisco benissimo è più grande di noi vicino alla pensione, ha venduto la sua azienda precedente per una discreta somma, sicuramente può permettersi di non lavorare fino alla fine dei suoi giorni, e si era unito perchè ci credeva, ma chi glielo fa fare? Ha detto che mio marito è troppo instabile ed imprevedibile, che crede di essere un supereroe e di fare tutto lui, e che lui sta seriamente pensando di uscire dalla società.
Questa cosa mi ha gettato nello sconforto più totale, non solo perchè stimo molto questa persona ed era una figura importantissima sia umanamente che professionalmente, ma soprattutto perchè effettivamente senza questa spalla importante sarà ancora più difficile contenere questi episodi. La cosa mi ha costretto a vedere il problema ben chiaro davanti a me!
Non so cosa fare...
Secondo voi e per la vostra esperienza, potrebbero essere segnali? Io ho letto qualcosa e devo dire che ci rivedo molto lui tranne che per la depressione.
Ho provato a parlargliene tempo addietro ma lui come sempre si crede nel giusto, gli sbagliati sono gli altri.