Ho sempre avuto la sensazione che l'influenza degli altri sia importantissima, se non fondamentale, per la nostra crescita oltre che per il nostro benessere. Ricordo il claim di un corso sulla gestione delle persone che ho fatto anni fa: noi influiamo sempre. Questa frase mi ha sempre affascinato, mi ha di volta in volta fatto sentire molto responsabile verso gli altri, per l'influenza che posso esercitare, e di contro mi ha fatto capire quanto gli altri influiscano sulla nostra vita, nel bene e anche nel male. Più vado avanti più comprendo la portata di questo concetto, non mi riferisco solo a chi prende una decisione che ha impatto sulla nostra vita, ma anche all'influenza di chi frequentiamo, all'effetto che ha su di noi frequentare persone forti, intelligenti, generose, positive, anziché persone lamentose e disfattiste: io sono poi molto sensibile agli umori altrui e risento molto del contatto con gli altri e ultimamente ho fatto cose che senza avere vicino persone veramente in gamba ad ispirarmi non avrei fatto. Ho anche letto da qualche parte che noi siamo la sintesi delle 3 persone che frequentiamo di più. Che ne pensate?
Come ci influenzano gli altri
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Sono perfettamente d'accordo e l'ho sperimentato sia in positivo che in negativo, nel senso che ho spesso percepito, anche a distanza di tempo e quindi senza rendermene conto nel mentre, un impatto sulla mia vita che si è arricchita oppure intossicata a seconda dei casi, delle persone frequentate e dell'ambiente.
Anche una stessa attività cambia l'impatto sulla nostra vita secondo me a seconda delle persone con le quali la compiamo.
Come dici anche tu, so che alcuni traguardi non li avrei raggiunti senza il supporto di alcune persone o anche semplicemente il loro esempio.
Personalmente poi mi faccio abbastanza influenzare su alcune cose (su altre, tipo i miei principi, direi di no per fortuna) anche inconsciamente. Allo stesso tempo penso di influenzare a mia volta le persone che frequento, penso sia naturale, quando non si esagera.
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positive, anziché persone lamentose e disfattiste
Attenzione perché "positive" e "difattiste" nel sentire comune moderno sono concetti estremamente ambigui.
In psicologia il "positivo" è qualcosa che permette all'individuo di funzionare meglio e di mantenere un buon umore, comunque stabile. Da questo punto di vista anche una lamentela o una presa di coscienza volgarmente considerata "negativa" o "disfattista" può non solo essere utile, ma addirittura fondamentale.
Sempre per restare in ambito psicologico, il concetto di "negativo" è legato più alla depressione, alle fasi down degli sbalzi umorali e alla disfunzione in generale, che non al "negativo" del sentire comune dell'ultimo mezzo secolo, in particolare gli ultimi 20-30 anni.
Se da una parte la lamentela continua può abbassare il livello dell'umore e mettere in circolo sostanze e pensieri (e abitudini) negative: l'esclusione della lamentela può generare problemi ancora più profondi.
Idem per il "disfattismo", che in molti casi non è altro che banale "presa di coscienza della realtà dei fatti". E' più difficile "emergere" da uno stato di difficoltà se non si prende atto della difficoltà stessa.
Non è un caso che sette e circoli di manipolazione di varia natura (specialmente commerciali) facciano sempre bene attenzione ad evitare parole e concetti che possano suscitare anche solo il lontano sospetto di "disfattismo" o "lamentela".
Le persone sempre felici e propositive hanno un problema esattamente paragonabile alle persone depresse. Di solito sono soggetti in cui alberga una depressione latente; motivo per cui si circondano di "belle persone", "solari" e parlano solo di cose positive... mentre dentro muoiono.
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Ho sempre avuto la sensazione che l'influenza degli altri sia importantissima, se non fondamentale, per la nostra crescita oltre che per il nostro benessere. Ricordo il claim di un corso sulla gestione delle persone che ho fatto anni fa: noi influiamo sempre. Questa frase mi ha sempre affascinato, mi ha di volta in volta fatto sentire molto responsabile verso gli altri, per l'influenza che posso esercitare, e di contro mi ha fatto capire quanto gli altri influiscano sulla nostra vita, nel bene e anche nel male. Più vado avanti più comprendo la portata di questo concetto, non mi riferisco solo a chi prende una decisione che ha impatto sulla nostra vita, ma anche all'influenza di chi frequentiamo, all'effetto che ha su di noi frequentare persone forti, intelligenti, generose, positive, anziché persone lamentose e disfattiste: io sono poi molto sensibile agli umori altrui e risento molto del contatto con gli altri e ultimamente ho fatto cose che senza avere vicino persone veramente in gamba ad ispirarmi non avrei fatto. Ho anche letto da qualche parte che noi siamo la sintesi delle 3 persone che frequentiamo di più. Che ne pensate?
È vero, chi conosciamo influisce sulla nostra persona, ma dipende moltissimo dalla ricettività di ognuno e dal grado di sicurezza, autostima e fiducia in sé stessi. Meno sono presenti questi elementi e più aumentano le possibilità che gli altri influiscano, nel bene e nel male.
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Idem per il "disfattismo", che in molti casi non è altro che banale "presa di coscienza della realtà dei fatti". E' più difficile "emergere" da uno stato di difficoltà se non si prende atto della difficoltà stessa.
Invece personalmente credo che la lamentela possa essere costruttiva solo se circoscritta a un determinato fatto e se non prolungata nel tempo. Cioè o è funzionale poi a una riflessione o ad una azione che porta a una crescita, sia pure l'accettazione di ciò che non si può cambiare, o è negativa e basta, per se stessi e anche per gli altri.
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Ho sempre avuto la sensazione che l'influenza degli altri sia importantissima, se non fondamentale, per la nostra crescita oltre che per il nostro benessere. Ricordo il claim di un corso sulla gestione delle persone che ho fatto anni fa: noi influiamo sempre. Questa frase mi ha sempre affascinato, mi ha di volta in volta fatto sentire molto responsabile verso gli altri, per l'influenza che posso esercitare, e di contro mi ha fatto capire quanto gli altri influiscano sulla nostra vita, nel bene e anche nel male. Più vado avanti più comprendo la portata di questo concetto, non mi riferisco solo a chi prende una decisione che ha impatto sulla nostra vita, ma anche all'influenza di chi frequentiamo, all'effetto che ha su di noi frequentare persone forti, intelligenti, generose, positive, anziché persone lamentose e disfattiste: io sono poi molto sensibile agli umori altrui e risento molto del contatto con gli altri e ultimamente ho fatto cose che senza avere vicino persone veramente in gamba ad ispirarmi non avrei fatto. Ho anche letto da qualche parte che noi siamo la sintesi delle 3 persone che frequentiamo di più. Che ne pensate?
Io ho il "problema" di assorbire, anche se gli altri stanno in silenzio o non fanno nulla. Però essendone consapevole, mi sento poco in balia.
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Invece personalmente credo che la lamentela possa essere costruttiva solo se circoscritta a un determinato fatto e se non prolungata nel tempo.
E' così. Solo che se ci sono più fatto che generano lamentele: la tolleranza di chi ascolta può venire progressivamente meno. invece ogni lamentela andrebbe valutata come unica. Poi se la fonte è abitudinaria di lamentele infondate: allora hai trovato uno che è meglio evitare.
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Ho anche letto da qualche parte che noi siamo la sintesi delle 3 persone che frequentiamo di più. Che ne pensate?
Delle 5 persone che frequentiamo di più, lo diceva Jim Rohn un impreditore e speaker motivazionale Statunitense. Se ci rifletti capirai che non può che essere cosi, e scoprirai che le persone che ti sono più vicine hanno un percorso e degli interessi piuttosto simili ai tuoi. Non esistono banchieri di Wall Street che frequentano persone senza fissa dimora.
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Ho anche letto da qualche parte che noi siamo la sintesi delle 3 persone che frequentiamo di più. Che ne pensate?
Penso sia falso. Avrebbe piu' senso dire che siamo la sintesi di una manciata di persone con le quali abbiamo condiviso infanzia e adolescenza, forse, inclusi i genitori. Ma le persone in questione sono sicuramente piu' di tre, e soprattutto le frequentazioni attuali (se in eta' adulta) direi che contano poco.
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Se fossimo la sintesi esatta delle persone con cui passiamo più tempo allora i fratelli gemelli cresciuti nello stesso ambiente dovrebbero avere percorsi di vita e temperamento simili, invece conosco fratelli gemelli che hanno caratteri e percorsi di vita completamente differenti.
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