Diciamo che anche se ci fosse farina di insetto nei croissant non mi darebbe fastidio, cotti ad alta temperatura non hanno batteri, non penso facciano certamente più male degli additivi chimici che attualmente inseriscono nei prodotti lavorati. In alcune parti del mondo gli insetti si mangiano da sempre, il vero problema è che ci sarebbero ben altre soluzioni per produrre notevoli quantità di massa proteica di più alta qualità sia nutritiva che etica a bassissimo impatto ambientale, ma mi trattengo dallo spiegarmi per non dover scendere a discuterne in dettaglio.

L'Europa approva gli insetti nel piatto. Guarderai le etichette per evitarli o sarai entusiasta di mangiarti le blatte a colazione?
-
-
-
In realtà non sono esattamente una novità gli insetti a colazione, molti a colazione bevono la spremuta d'arancia, o di arance rosse, quella che compri in cartoccio, che molto spesso ha il colorante rosso E120, colorante naturale che altro non si ricava che dall'insetto della cocciniglia.
-
Diciamo che anche se ci fosse farina di insetto nei croissant non mi darebbe fastidio, cotti ad alta temperatura non hanno batteri, non penso facciano certamente più male degli additivi chimici che attualmente inseriscono nei prodotti lavorati.
Innanzitutto sarebbe più opportuno chiamarla col suo termine ufficiale, ovvero "polvere" piuttosto che "farina" di insetti, poiché in casi come questo la terminologia è importante per non far passare il concetto che si tratti di "ingredienti" più nobili di quanto siano in realtà. In seconda battuta i problemi principali riferiti al consumo di queste sostanze sono legati non ai batteri, ma alla presenza di proteine come chitina, arginina chinasi, alfa amilasi e tropomiosina, sostanze fortemente allergeniche ed immunogeniche, oltre che pericolosi parassiti e micotossine.
In alcune parti del mondo gli insetti si mangiano da sempre
Quasi esclusivamente però come fonte di sostentamento in situazioni di scarsità, vuoi per condizioni ambientali (penso agli aborigeni australiani) oppure per cause sociali e/o politiche. In Cambogia, ad esempio, prima dell'avvento dei Khmer Rossi, il consumo di insetti era praticamente sconosciuto, ed ha preso piede a causa dello stato di carestia quasi permanente che caratterizzava quel regime. Il discorso cambia radicalmente per le altre popolazioni, soprattutto quelle occidentali che hanno una cultura alimentare totalmente differente.
il vero problema è che ci sarebbero ben altre soluzioni per produrre notevoli quantità di massa proteica di più alta qualità, sia nutritiva che etica, a bassissimo impatto ambientale, ma mi trattengo dallo spiegarmi per non dover scendere a discuterne in dettaglio.
Non so a quali soluzioni alludi, ma un grande beneficio si potrebbe ottenere dalla riduzione degli sprechi alimentari (che raggiungono numeri impensabili) ed anche dalla rimodulazione di certi dogmi economici (apparentemente) folli che comportano la distruzione o la perdita massiva di cibo, così come anche la dipendenza dall'estero od i sovvenzionamenti per mantenere improduttivi i terreni agricoli. Per farla breve anche quella alimentare, così come ce la stanno presentando oggi, pare essere l'ennesima "emergenza" creata (e gonfiata) a tavolino.
In realtà non sono esattamente una novità gli insetti a colazione, molti a colazione bevono la spremuta d'arancia, o di arance rosse, quella che compri in cartoccio, che molto spesso ha il colorante rosso E120, colorante naturale che altro non si ricava che dall'insetto della cocciniglia.
Senza nulla togliere al fatto che anche questo colorante presenta potenzialmente gli stessi rischi esposti sopra, la discriminante è la quantità assunta costantemente di tali sostanze. C'è una grossa differenza tra un bicchiere o due di aranciata, piuttosto che ritrovarsele aggiunte in una pletora di prodotti alimentari di uso comune e giornaliero, quali pasta, pane, biscotti e tanto altro ancora, come si può rilevare dalla lista che ho riportato in un mio precedente intervento.
-
-
Innanzitutto sarebbe più opportuno chiamarla "polvere", piuttosto che "farina" di insetti, poiché in casi come questo la terminologia è importante per non far passare il concetto che si tratti di "ingredienti" più nobili di quanto siano in realtà.
Quasi esclusivamente però come fonte di sostentamento in situazioni di scarsità, vuoi per condizioni ambientali
Per farla breve anche quella alimentare, così come ce la stanno presentando oggi, pare essere l'ennesima "emergenza" creata (e gonfiata) a tavolino
Senza nulla togliere al fatto che anche questo colorante presenta potenzialmente gli stessi rischi esposti sopra, la discriminante è la quantità assunta costantemente di tali sostanze. C'è una grossa differenza tra un bicchiere o due di aranciata, piuttosto che ritrovarsele aggiunte in una pletora di prodotti alimentari di uso comune e giornaliero, come pasta, pane, biscotti e tanto altro ancora, così si può rilevare dalla lista che ho riportato un mio precedente intervento.
Nobiltà è un termine morale, gli insetti sono più evoluti come forme di vita del grano, sono più complessi e dotati di funzioni neurali, che poi facciano schifo alle nostre menti non significa che facciano schifo al nostro stomaco. Anche la farina di grano fa male se assunta con regolarità, perché superati i quattro grammi di zuccheri nel sangue si attiva il cortisolo con risposta infiammatoria. Si può definire una fonte proteica di più alta o bassa qualità in base al tipo di proteina e alla purezza, ma non c'entra con la nobiltà intesa in senso morale, la cucina italiana standardizzata a come è oggi è cosa degli anni sessanta, prima di Cristoforo Colombo i pomodori in Italia nemmeno esistevano.
Li mangiano anche in Cina e in Africa, non per scarsità ma semplicemente per varietà, come noi mangiamo le seppie, i gamberi, i pesciolini fritti non puliti e le lumache non pulite. Sono stati fatti studi approfonditi su ogni singola sostanza chimica e molecola presente in ogni svariato alimento del mondo? E i bruscandoli? E i semi di loto? E la carne di pangolino? Gli insetti sollevano più scalpore a causa dell'immaginifico horror legato alla morte, ma obbiettivamente sono una cosa come un'altra.
Tutto presenta rischi, un mio amico si soffoca se mangia gamberi e crostacei, un altro che conosco si è beccato la tenia mangiando carne poco cotta di allevamento, il grano a volte ha un fungo allucinogeno, se bevi troppa coca cola rischia di venirti la tachicardia, alcune erbe hanno sostanze tossiche, persino le comuni solanacee, il nitrato e nitrito di sodio nei salami e pancette varie sono cancerogeni, come rischia di esserlo tutto ciò che ha subito reazione di maillard, o affumicatura.
Che l'emergenza alimentare sia gonfiata e mal gestita è assolutamente vero, ti do pienamente ragione, oggi devono fare emergenza green su tutto, creando nelle persone ansia o sensi di colpa assolutamente evitabili: le soluzioni ci sono.
-
Nobiltà è un termine morale, gli insetti sono più evoluti come forme di vita del grano, sono più complessi e dotati di funzioni neurali, che poi facciano schifo alle nostre menti non significa che facciano schifo al nostro stomaco. Anche la farina di grano fa male se assunta con regolarità, perché superati i quattro grammi di zuccheri nel sangue si attiva il cortisolo con risposta infiammatoria. Si può definire una fonte proteica di più alta o bassa qualità in base al tipo di proteina e alla purezza, ma non c'entra con la nobiltà intesa in senso morale, la cucina italiana standardizzata a come è oggi è cosa degli anni sessanta, prima di Cristoforo Colombo i pomodori in Italia nemmeno esistevano.
L'aggettivo "nobile" non era inteso in senso morale ma quale semplice valutazione di merito, rispetto al potenziale nutritivo in relazione ai rischi connessi al consumo regolare di tali proteine. La polvere di insetti è, per l'appunto, "polvere" di insetti; definirla "farina" è solo uno stratagemma di marketing per farla apparire più di quello che è in realtà, questo è il punto.
Li mangiano anche in Cina e in Africa, non per scarsità ma semplicemente per varietà, come noi mangiamo le seppie, i gamberi, i pesciolini fritti non puliti e le lumache non pulite. Sono stati fatti studi approfonditi su ogni singola sostanza chimica e molecola presente in ogni svariato alimento del mondo? E i bruscandoli? E i semi di loto? E la carne di pangolino? Gli insetti sollevano più scalpore a causa dell'immaginifico horror legato alla morte, ma obbiettivamente sono una cosa come un'altra.
Sia in Cina che in Africa il consumo di insetti è nato, ed in alcune aree di quest'ultima è sopravvissuto, come indispensabile supplemento per la sopravvivenza. Poi in alcune circostanze è rimasto come sovrastruttura culturale, ma l'impulso originario era semplicemente trovare qualcosa con cui riempire lo stomaco. Di fronte ad alternative maggiormente palatabili, nessuna popolazione ha mai optato per l'entomofagia come fonte primaria di proteine.
Tutto presenta rischi, un mio amico si soffoca se mangia gamberi e crostacei, un altro che conosco si è beccato la tenia mangiando carne poco cotta di allevamento, il grano a volte ha un fungo allucinogeno, se bevi troppa coca cola rischia di venirti la tachicardia, alcune erbe hanno sostanze tossiche, persino le comuni solanacee, il nitrato e nitrito di sodio nei salami e pancette varie sono cancerogeni, come rischia di esserlo tutto ciò che ha subito reazione di maillard, o affumicatura.
Quindi siccome sussistono già rischi alimentari, non c'è problema a caricarne altri potenzialmente molto gravi? Inoltre, come ho già scritto, il grosso problema è che queste polveri rischiamo di trovarcele (quasi) ovunque trasversalmente, con poca o nulla possibilità di scansarle optando per qualcos'altro in sostituzione.
Che l'emergenza alimentare sia gonfiata e mal gestita è assolutamente vero, ti do pienamente ragione, oggi devono fare emergenza green su tutto, creando nelle persone ansia o sensi di colpa assolutamente evitabili: le soluzioni ci sono.
Ci sarebbero, e molte volte non esiste nemmeno il problema (o perlomeno nella misura in cui lo propagandano), se non fosse che le emergenze stesse rappresentano spesso, per il sistema, la "soluzione".
-
Quindi siccome sussistono già rischi alimentari, non c'è problema a caricarne altri potenzialmente molto gravi? Inoltre, come ho già scritto, il grosso problema è che queste polveri rischiamo di trovarcele (quasi) ovunque trasversalmente, con poca o nulla possibilità di scansarle optando per qualcos'altro in sostituzione.
Secondo me il "potenzialmente" grave c'è su tutto, il focus in particolar modo sugli insetti temo sia solo culturale, che poi chiamarla farina sia una strategia di marketing è vero, ma in fondo anche la farina è polvere di grano, cambia che ha proprietà leganti, per questo è farina e non polvere. Carne pesce e verdure non lavorati se vuoi scansarle, che è anche più sano che una dieta iperglicemica.
-
-
Secondo me il "potenzialmente" grave c'è su tutto, il focus in particolar modo sugli insetti temo sia solo culturale, che poi chiamarla farina sia una strategia di marketing è vero, ma in fondo anche la farina è polvere di grano, cambia che ha proprietà leganti.
Il focus sugli insetti è dettato dal fatto che non esistono studi significativi riguardo alle conseguenze di un loro consumo cospicuo e prolungato, ed inoltre non sussiste alcun motivo concreto che giustifichi una simile repentina campagna di "sensibilizzazione" (leggi: indottrinamento) per convincere popolazioni da sempre aliene a tale pratica (salvo localizzate "curiosità") ad abbracciare entusiasticamente l'entomofagia.
La farina, nell'immaginario collettivo ed anche per Legge, è il prodotto ottenuto dalla macinazione dei cereali cioè la base del pane, alimento principe delle popolazioni occidentali. Utilizzare tale termine per definire insetti polverizzati rappresenta solo il tentativo di mascherare questi ultimi per quello che non sono, con l'intento evidente di manipolare la percezione del consumatore.
-
Ci sarebbero, e molte volte non esiste nemmeno il problema (o perlomeno nella misura in cui lo propagandano), se non fosse che le emergenze stesse rappresentano spesso, per il sistema, la "soluzione".
Crea il problema e potrai vendere la soluzione, sì sono d'accordo in questo.
Il focus sugli insetti è dettato dal fatto che non esistono studi significativi riguardo alle conseguenze di un loro consumo cospicuo e prolungato, ed inoltre non sussiste alcun motivo concreto che giustifichi una simile repentina campagna di "sensibilizzazione" (leggi: indottrinamento) per convincere popolazioni da sempre aliene a tale pratica (salvo localizzate "curiosità") ad abbracciare entusiasticamente l'entomofagia.
La farina, nell'immaginario collettivo ed anche per Legge, è il prodotto ottenuto dalla macinazione dei cereali cioè la base del pane, alimento principe delle popolazioni occidentali. Utilizzare tale termine per definire insetti polverizzati rappresenta solo il tentativo di mascherare questi ultimi per quello che non sono, con l'intento evidente di manipolare la percezione del consumatore.
Gli studi mancano un po' su tutto non solo su gli insetti, detto questo sull'indottrinamento è ormai una squallida pratica comune.
Si è vero, sono d'accordo, è una strategia di marketing per le caratteristiche che hai elencato. Penso che semplicemente vogliano vendere un prodotto e quindi lo pubblicizzano. Se poi si volesse scendere in dettaglio sulle superfici coltivate necessarie a sfamare il bestiame tradizionale fonte di proteine, il discorso si dilunga. La manipolazione purtroppo è comune, basta vedere la pubblicità della mulino bianco che associa i suoi prodotti all'immagine di una famigliola felice.
-
Anche dove sono stati condotti studi sugli alimenti classici che ne comprovano la tossicità, la gente mediamente se ne frega e conserva la sua tradizione alimentare, a fronte di ciò gli insetti mi sembrano una goccia nell'oceano. Il mondo non è perfetto.
-
-
Anche dove sono stati condotti studi sugli alimenti classici che ne comprovano la tossicità, la gente mediamente se ne frega e conserva la sua tradizione alimentare, a fronte di ciò gli insetti mi sembrano una goccia nell'oceano. Il mondo non è perfetto.
A tal proposito c'è stato anche un enorme problema di diffusione dei dati che riguarda specificamente l'Europa, ma in particolare Italia e Grecia.
La stragrande maggioranza degli studi che certificano quanto sia dannoso abusare di carne (per citarne uno tra tanti) è stata fatta sulla carne allevata e lavorata in USA e in altre nazioni tipicamente iper-liberiste o prive di controlli. Ne consegue che abbiamo cresciuto intere generazioni di persone che temono inutilmente per la propria salute se si mangiano una bistecca o una coscia di pollo allevata in Italia, dove certi farmaci e certe pratiche di allevamento: non solo sono vietate, ma non fanno nemmeno parte della cultura nazionale. Ergo: gli allevatori non saprebbero nemmeno "come fare" per allevare o dopare gli animali da allevamento in quel modo.
Lo stesso tipo di problematica la possiamo trovare sull'olio o sulla conserva di pomodoro, ma anche banalmente sulla carne in scatola o persino sui legumi precotti.
La cultura alimentare italiana è totalmente diversa da quella del resto del mondo. Totalmente.
Participate now!
Don’t have an account yet? Register yourself now and be a part of our community!
Hot Threads
-
- Topic
- Replies
- Last Reply
-
-
-
Passaporto vaccinale: la salvezza per alcuni, un incubo che si avvera per altri 8.1k
- AndreaC
-
- Replies
- 8.1k
- Views
- 249k
8.1k
-
-
-
-
La Russia invade l'Ucraina? 2.3k
- Michele®
-
- Replies
- 2.3k
- Views
- 64k
2.3k
-
-
-
-
Dimissioni di Draghi e crisi di Governo 1.3k
- leonardh
-
- Replies
- 1.3k
- Views
- 22k
1.3k
-
-
-
-
Agli italiani il "posto fisso" adesso fa schifo 1.5k
- leonardh
-
- Replies
- 1.5k
- Views
- 29k
1.5k
-
-
-
-
Crisi energetica e ripercussioni sociali 337
- Michele®
-
- Replies
- 337
- Views
- 8k
337
-