La mia esperienza col bullismo a scuola

  • come dici tu era considerata quasi una cosa normale, anche dalle famiglie.

    In effetti, provo risentimento nei confronti della mia famiglia che mi ha resa educata, pudica, a modo, per poi mostrare comprensione nei confronti di chi è tutto il contrario. E' o non è una presa in giro???

    Vedo che è comune tra chi ha subito bullismo la tendenza a isolarsi invece di cercare aiuto (aiuto che spesso non arriva comunque).

    Un'altra cosa che ho notato è la tendenza a non fidarsi delle persone.

    Ho trovato interessante riscontrare che abbiamo questo punto in comune.

    Nemmeno io ho mai partecipato a una cena di classe, per gli stessi motivi che hai scritto tu

    A dire la verità fino a che non ho concluso le superiori ho partecipato alle cene di fine anno, pranzo dei 100gg etc..

    (nota: sempre su invito dell'unica persona che mi rivolgeva la parola)... terminati gli anni scolastici ho tagliato definitivamente.

  • In effetti, provo risentimento nei confronti della mia famiglia che mi ha resa educata, pudica, a modo, per poi mostrare comprensione nei confronti di chi è tutto il contrario. E' o non è una presa in giro???

    Un'altra cosa che ho notato è la tendenza a non fidarsi delle persone.

    Ho trovato interessante riscontrare che abbiamo questo punto in comune.

    A dire la verità fino a che non ho concluso le superiori ho partecipato alle cene di fine anno, pranzo dei 100gg etc..

    (nota: sempre su invito dell'unica persona che mi rivolgeva la parola)... terminati gli anni scolastici ho tagliato definitivamente.

    Ciao Betilla, piacere di rileggerti! :)

    Anch'io sono stata educata più o meno così... Purtroppo i miei genitori non hanno dato alcuna importanza al bisogno di farmi socializzare molto presto...

    Ho iniziato l'asilo a quattro anni, e prima di allora non avevo avuto nessun contatto se non con loro e i nonni.

    Non mi hanno mai spronato a fare uno sport, a imparare qualcosa in generale.

    La mia unica attività era la scuola.

    Loro stessi non vedevano mai nessuno e non uscivano mai di casa, se non per lavoro o commissioni.

    Credo che la radice del problema nel mio caso stia proprio in quei primissimi anni, che sono cruciali (non lo dico di certo io, ma fior fior di psicologi), e che io purtroppo ho passato in isolamento e in totale assenza di stimoli.

    L'inserimento all'asilo è stato traumatico per forza!

    La tendenza a non fidarsi delle persone credo che sia il minimo che possa capitare in questi casi...

    Più precoci sono le esperienze negative, più pesanti e durature sono le conseguenze.

    I bambini piccoli sono un foglio bianco, sono spugne che assorbono e che imparano rapidamente tantissime cose.

    Se si lascia passare questo periodo finestra senza insegnare nulla, se in questo periodo delicato accadono dei traumi, dopo è dura correre ai ripari.

    Anch'io penso che i miei genitori abbiano sbagliato tante cose con me, anche se in buona fede e credendo di fare il mio bene...

    Non tutti purtroppo sono portati per fare i genitori... Penso che a loro volta abbiano avuto una gioventù abbastanza solitaria... Ma più per loro scelta, cioè per motivi caratteriali.

    Io non mi sono mai sentita capita da loro, e non ho mai capito il perché delle loro scelte e comportamenti.

    Ho sempre percepito di essere molto diversa da entrambi.

    Non abbiano mai comunicato molto...

    Non mi hanno mai spiegato le cose basilari della vita, sono sempre stati molto reticenti su tantissime cose.

    Ad esempio non mi hanno mai parlato in nessun modo e in nessun momento della sessualità... Nemmeno sapevo cosa fossero le mestruazioni per intenderci, e quando le ho avute per la prima volta mi sono spaventata molto.

    Infatti il sesso è un altro aspetto che vivo con mille inibizioni e insicurezze.

    In pratica io tuttora so pochissimo di loro e loro di me... È come se fossimo dei coinquilini, ognuno fa la sua vita, senza sapere cosa fanno e come stanno gli altri.

    Pensavo che questa fosse la normalità finché non ho osservato per caso qualche altra famiglia, molti anni dopo.

  • Anche io ho subito bullismo dalle medie fino in 4^ superiore, poi ho iniziato l'università e lì sono riuscito a mostrare quanto valevo. Ho passato anni d'inferno ma chi non ha sofferto in questo mondo? Pensandoci adesso che sono adulto direi che questa esperienza mi ha forgiato e mi ha fatto diventare l'uomo che sono e mi ha fatto tirare fuori gli attributi, è stata sicuramente un'esperienza negativa che non auguro a nessuno ma senza di questa sarei una persona diversa probabilmente più insicura.

  • Qualche tempo fa parlando di bullismo con mio padre mi disse: "Ai miei tempi il bullismo non esisteva". Poi ha detto che anche ai suoi tempi (attualmente ha 76 anni) poteva capitare che qualche professore ti prendesse di mira, ma i professori; nessun alunno ne bullizzava un altro perchè sapeva che le conseguenze avrebbero potuto essere catastrofiche (per esempio una sospensione, o un 7 in condotta che poteva comportare la perdita dell'anno scolastico). Adesso alle scuole medie so che non si può neanche sospendere, se i professori per primi dimostrano lassismo il bullismo cresce rigoglioso.

  • Penso che in forme diverse i bulli e le vittime siano sempre esistiti, magari un tempo al di fuori della scuola, quando i ragazzini giocavano in strada per esempio...

    È vero che tanti anni fa la disciplina a scuola era più ferrea, ma spesso non insegnava realmente a rispettare l'altro, semplicemente ad evitare la punizione, anche corporale (tipo la bacchettata sulle mani).

    Quindi, una volta lontani dallo sguardo degli adulti, i ragazzi erano comunque crudeli.

    Oggi invece c'è tantissimo cyberbullismo, che ai miei tempi non esisteva ancora, e si dice che sia ancora peggiore.

    Oppure ancora ci sono anche dinamiche di prevaricazione, bullismo psicologico ed emarginazione sul lavoro o in famiglia, quindi anche tra gli adulti...

    Ripeto, secondo me è riduttivo considerarlo un problema che inizia e finisce dentro le mura scolastiche.

    Sono felice e ammiro molto tutti quelli che hanno trasformato delle brutte esperienze in punti di forza ed energia positiva per diventare migliori!!!

    Purtroppo non è così per tutti, e i motivi possono essere infiniti.

    Credo che, al di là della scuola, contino molto anche la personalità individuale, la famiglia in cui si cresce che può essere a sua volta problematica, le persone che si incontrano, le esperienze che si fanno o non si fanno al di fuori, il posto in cui si vive, l'avere un talento personale che ti aiuti a venirne fuori e magari a cambiare aria...

    Ognuno ha il proprio vissuto.

    C'è chi ha subito traumi terribili ed è diventato un adulto normalissimo e realizzato e chi, per cose magari quasi insignificanti, ha smesso di crescere e di vivere.

    Con questo non voglio minimizzare le sofferenze di nessuno, né tantomeno fare una gara a chi sta peggio.

    Sono paragoni semplicemente insensati.

    La vita non è una passeggiata per nessuno, questa è l'unica certezza che abbiamo.

    Poi purtroppo ci sono persone che ogni giorno combattono con mille problemi diversi, a cui capitano continuamente cose spiacevoli e quindi alla fine perdono la speranza e si dimenticano cosa vuol dire essere felici.

    Io ero una ragazza che, pur vivendo una vita non semplice per problemi miei, esterni e familiari, era molto ottimista verso il futuro.

    Ora il futuro è arrivato e purtroppo non è per niente bello.

    Ma ne ho preso atto e vivo giorno per giorno. Ormai non penso più al futuro.

    Non spero più che qualcuno mi capisca.

    Sto zitta, non mi lamento, lascio che gli altri parlino.

    Ringrazio per avere dei genitori che per adesso stanno abbastanza bene e possono mantenermi anche se hanno i loro problemi e io di certo non sono loro d'aiuto, anzi, sono un peso e una preoccupazione continua.

    Ormai non so nemmeno che senso abbia continuare a vivere così, sono una specie di macchina.

    Non credo che tutto ciò dipenda solo dal bullismo... Credo sia tutto un insieme di sofferenze provenienti da diverse direzioni ovviamente, che non si sono mai risolte.

    Quindi sto andando decisamente off topic, chiedo scusa. :grinning_face_with_smiling_eyes:

  • Ciao Lara, mi imbatto solo ora in questo tuo thread che ho letto con molto piacere, recentemente ero stato lì lì per chiederti io qualcosa del tuo passato, perché ero molto curioso di te e sentivo il bisogno di dare un contesto al tuo malessere presente di cui ho letto nel tuo altro thread. Ti confesso che non mi ha stupito per niente scoprire delle tue sofferenze passate e delle pressioni che il tuo animo molto sensibile ha dovuto subire, e non è nemmeno così difficile ipotizzare una forte componente psicologica nei tuoi sintomi fisici attuali (con questo però non voglio assolutamente sostituirmi a figure professionali qualificate). Rispetto all'argomento bullismo confesso di aver avuto la fortuna di essere mediamente accettato dal gruppo dei pari e generalmente anche ben voluto, questo non mi ha impedito di sviluppare a mia volta in una certa misura insicurezze ed instabilità emotiva che si sono manifestate a partire dall'adolescenza, questo per dirti che se fossi stato vittima di vero bullismo probabilmente sarei imploso totalmente, chissà. Comunque trovo molto positivo e promettente il fatto che tu abbia avuto un periodo di relativa serenità e di sostanziale inserimento nella società; il difficile momento presente, per quanto lungo, non lo cancella. Forse non ho molto da offrirti ma volevo dirti che mi fa sempre molto piacere leggerti, penso tu sia una persona molto dolce, che le difficoltà della vita ti abbiamo spinto a chiuderti un po' in te stessa (comprensibilmente), ma non ti abbiano affatto incattivita né reso cinica, al contrario si percepisce la bellezza della tua persona. Ti leggo sempre con molto piacere e partecipazione. ciao


    p.s: poi volevo dirti, capisco il tuo vissuto attuale e la frustrazione che comporta, tuttavia dall'esterno non hai proprio nulla di una macchina, al contrario sei un essere senziente, pensante e sofferente ovvero quanto di più vivo si possa immaginare. Ciao, Daniele

  • Ciao Daniele :)

    Grazie per il tuo interessamento, penso che sia tu che tutte le persone su questo forum abbiate invece molto da offrirmi, dal momento che molti sono più "veterani" di me, e penso che qualcuno che ha passato o sta passando pene simili alle tue possa essere più empatici e sappia usare le parole più giuste rispetto al migliore degli specialisti.

    Ovvio, per uscirne ci vogliono loro, ma anche dai professionisti della salute mentale mi sono sentita sminuita.

    Tanto più che una diagnosi non ce l'ho ancora... Depressione, ansia, disturbo da sintomi somatici? Qualcos'altro? Tutte queste cose insieme? Nessuno ha la risposta.

    Probabilmente anche nel campo della psichiatria/psicoterapia si prendono più seriamente patologie subito riconoscibili (es. depressione maggiore, schizofrenia, attacchi di panico, disturbi alimentari e via dicendo).

    E ci sono anche precise linee guida per la terapia.

    Diciamo che io ho ricevuto varie ipotesi diagnostiche, ma poi nessuna si è rivelata quella giusta, e la terapia di conseguenza.

    Purtroppo nessuno ha potuto dirmi con certezza "vedrai che guarirai"... O, se lo ha fatto, lo ha detto tanto per dire qualcosa, non certo perché aveva capito il problema e trovato una soluzione.

    È per questo che ormai sono molto disillusa.

    Anche se è ovvio che questo scoraggiamento totale fa solo male, ma è sempre meglio che continue speranze e puntuali cocenti delusioni.

    Per questo cerco di essere più distaccata e vivere giorno per giorno.

    Perché se penso al futuro mi sparo...

    Purtroppo sì, vorrei tanto essere una macchina ma non lo sono. :beaming_face:

    Sono molto sensibile alle sofferenze altrui e a volte mi rendo conto che addirittura le ingigantisco.

    Credo che l'adolescenza sia un'età molto critica per chiunque... Di solito è proprio in quel periodo che si slatentizzano insicurezze e paure che magari sotto sotto avevamo già.

    Ho le idee molto confuse, e mi sento come se bastasse un soffio di vento per farmi cadere.

    Grazie per aver detto che mi leggi volentieri, è bello potersi aprire un po' ed essere accolti comunque:)

    Grazie in generale per tutte le belle cose che hai scritto:)

    Anch'io penso che i miei problemi psicologici di lunghissima data abbiano un peso molto forte su questi sintomi così bizzarri.

    Il problema è che nessuno sembra capirci niente e non avere neanche la voglia di capire!

    Anche gli psichiatri e la ex psicoterapeuta mi vedono come una paziente scomoda, che non ha niente, che si lamenta, che fa perdere il loro prezioso tempo.

    Sicuramente questo non mi incoraggia ad aprirmi...

    D'altra parte io più che cercare di spiegarmi il meglio possibile, seguire scrupolosamente le terapie che mi indicano e affidarmi cosa posso fare?

    Certo vedere lo psichiatra/psicoterapeuta che ti sbadiglia in faccia e guarda l'orologio senza nemmeno provare a dissimulare non fa piacere...

    Anche perché si fanno pagare e pure tanto per quei 40 minuti a settimana.

    Purtroppo è proprio vero il detto: "se vuoi una mano la troverai in fondo al tuo braccio".

    Comunque sì, questa è stata la mia esperienza scolastica, purtroppo non ho ricevuto particolare supporto né a scuola né in famiglia, perché in famiglia c'erano altri problemi.

    L'università invece è stata davvero un bel periodo, gratificante sotto tutti i punti di vista. Infatti riguardo spesso le foto...

    Spero anch'io che possono tornare tempi come quelli, prima o poi!

    D'altra parte se non si può sempre essere sereni, non si può nemmeno stare male in eterno... Almeno spero. :grinning_face_with_sweat:

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