Merito o fortuna?

  • La domanda sta sopra

    E' una domanda basata su speculazioni e mistificazioni. Io non ho mai parlato di vendere rose nei ristoranti o chiedere l'elemosina davanti ai supermercati.


    Peraltro sono attività tipicamente legate a racket di stampo malavitoso.


    Io parlavo di fargli vivere la realtà dei figli meno fortunati. Gli basterebbe farsi assumere da una media azienda italiana e farsi pagare quanto una persona ricattabile (ovvero senza famiglia alle spalle).

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • E' una domanda basata su speculazioni e mistificazioni.

    Ma "anche basta" dove lo metti ?

    (senza contare l'ovvio secondo cui una domanda è una domanda e punto. Libero chiunque di non rispondere, ma insomma...giudicare la domanda piuttosto che rispondere o ingnorarla...a casa mia è il top del NON dialogo).


    Ma davvero pensi che gli altri debbano postare secondo tuo copione?

    E davvero pensi che il prossimo debba stare al tuo ipse dixit secondo cui "è così perchè lo dico io!" e pure una domanda ti urtica?

    Ma che stiamo davvero su scherzi a parte, secondo te?


    Io scriverò sempre e dovunque quel che penso.

    Potremo trovarci o meno sulla stessa linea in futuro, e per me non è un dramma se non dovessimo trovarci sulla stessa linea.

    Rinnovo baci e abbracci, ad maiora! :*

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Non è una questione di punti di vista. Tu fai affermazioni e domande che presumono cose che io non ho scritto e che nemmeno mi sono passate per la mente. E' mistificazione del pensiero altrui. Dovresti limitarti alle citazioni che funzionano più che bene.


    Ora basta OT.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Comunque, Gloria, tuo figlio potrebbe anche avere una sensibilità e un'empatia sopra la media.

    Secondo me, far fare ai figli delle famiglie bene, un "bagno di realtà" prima di iniziare la carriera è una cosa molto utile (e penso sia prassi nel mondo anglosassone): c'è una bella differenza fra capire certe realtà solo razionalmente e viverle in prima persona.

  • Secondo me, far fare ai figli delle famiglie bene, un "bagno di realtà" prima di iniziare la carriera è una cosa molto utile (e penso sia prassi nel mondo anglosassone): c'è una bella differenza fra capire certe realtà solo razionalmente e viverle in prima persona.

    Ma io non ho NULLA da eccepire su questo concetto.

    Resto soltanto molto perplessa rispetto ad alcuni applicativi che trovo estremi quanto inutili.

    Nel mio piccolo : non ho mai perso occasione, anche con mio figlio ragazzino, per fargli CONSIDERARE quanta fatica e poca remunerazione ci sia in tanti lavori.

    A parte che mi sembra l'abbia perfettamente interiorizzato, ma fermamente non credo che avrebbe capito di più e meglio se l'avessi mandato a 16 anni a fare l'apprendista presso una ditta di spurgo fogne...

    Mia opinione personale : se l'empatia è nei tuoi codici...realizzi anche da solo; se l'empatia non è nei tuoi codici...purtroppo...da forzature a scopo "educativo"...magari ci rimedi pure che nel mondo narcisistico del figlio (che è interiore, e non "socialmente indotto") finisci per essere ai suoi occhi il genitore odioso e sadico!

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare; certe esperienze vanno fatte fare e non descritte.

    Su questo sono perfettamente d’accordo con bruce0wayne, così come pure sul familismo che imperversa soprattutto in tante piccole e medie aziende italiche. E che alla fine nuoce a tutti.

    Consultando abbastanza esperti puoi trovare conferma a qualsiasi opinione.

  • Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare; certe esperienze vanno fatte fare e non descritte.

    Infatti. Non si parla di mandare i figli a spalare letame, ma fare un'esperienza di vita da non privilegiato, come può essere fare qualche mese il commesso o il cameriere oppure fare un'esperienza di volontariato seria può essere molto formativo. A giudicare da film e telefilm, negli USA anche i ragazzi provenienti da famiglie bene si cercano spesso un lavoretto da cameriere, baby-sitter etc. mentre da noi c'è l'idea che sia una perdita di tempo.


    Si può essere anche empatici, ma c'è un abisso tra capire solo razionalmente qualcosa e farne esperienza diretta.

  • Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare; certe esperienze vanno fatte fare e non descritte.

    Per me, con tutto il massimo rispetto dell'opinione altrui, è come dire che un diabetologo non può curarti il diabete se non lo ha.


    Sempre per restare in quanto si conosce DAVVERO : mio figlio fu lui, a 14 anni, a voler fare un lavoretto durante le vacanze.

    Chiesi a un amico che ha l'impresa di pulizia e lo arruolò immediatamente.

    Io mi rivolsi a lui perchè sapevo del rispetto che ha per me, e non mi sento minimamente "sporca" per questo, visto che un ragazzino che è cresciuto tra gente che lo ama e lo rispetta...certamente non l'avrei lasciato alla ventura nel possibile incontro con qualunque tipo di mostro, a 14 anni. Punto.

    Il mio amico doveva fare la pulitura di cantiere di un grande complesso residenziale appena ultimato e da consegnare agli acquirenti. Non che non ci fossero mansioni impegnative, sebbene si trattasse di "pulire sul pulito". Ma il il mio amico gli affidò la cosa più pulita e semplice che ci fosse, e cioè ...togliere gli adesivi dall'esterno di tutti i centinaia di sanitari nuovi di pacca!


    Rapporto simpaticissimo e correttissimo, nulla da dire.

    Mio figlio l'ha voluto fare e l'ha fatto, perchè A QUESTE CONDIZIONI mi sentivo tranquilla come genitore.

    A parte che non ho mai avuto il minimo sentore che questa esperienza (a suo modo MOLTO protetta e ben oltre quel che lui potesse inquadrare a quell'età) gli abbia mai variato NULLA nella sua concezione della vita e del prossimo.

    Ma ovviamente, a quella stessa sua età, mi sarei sentita una vera criminale a dirgli "sì sì, cerca e vai dove trovi!" sapendo BENISSIMO che i risvolti MOSTRUOSI possono trovarsi dovunque.

    Ovvio che i risvolti mostruosi non dovrebbero esserci per nessuno e che qualunque ragazzino ne andrebbe PRESERVATO. Ma ...PER ME...un genitore che - potendo evitarglielo - espone i figli alla qualunque, in nome della "esperienza" è ...molto preoccupante (il genitore).

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

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