Merito o fortuna?

  • Sarebbe come comprare e allevare una mucca per bere un bicchiere di latte!

    L'errore che fai è lo stesso che fanno gli imprenditori-cancro del nostro sistema economico.

    Scambiano l'azienda per una magic-box da cui far uscire soldi per fare la bella vita.

    Non è così che funziona.


    Una azienda sana può generare anche un tot di utili, ma questi devono essere tenuti separati dal compenso dell'eventuale "PADRONE" e/o amministratore.


    L'amministratore prende già una barcata di soldi per il ruolo che ha: ed è con quelli che deve fare la "bella vita", se ce la fa e se ne avanza il tempo (perché se vai a vedere i veri uomini-azienda di tempo ne hanno avuto sempre poco, sono mogli e figli che fanno la bella vita).


    Gli utili, anche quelli indispensabili (perché ci sono aziende "costose" che necessitano di buffer finanziari e coperture economiche anche ampie) sono dell'azienda e li restano. Si dividono solo quando davvero avanzano. Capita anche che "i padroni" debbano aumentare il capitale e quindi: metterci soldi, invece che prenderne. Se l'azienda è una SPA dividerà UNA PARTE degli utili per dargli agli azionisti, ma finisce li.


    Stamattina mi sono arrivati un tot di dollari da Microsoft come dividendo di utili. Sono pochi perché non ho un ruolo nell'azienda. A Satya Nadella (amministratore) sono stati dati 43 milioni di dollari (in parte in titoli azionari).


    Tu veramente pensi che Bill Gates (fondatore) ogni venerdì passi da Redmond a svuotare la cassa per pagare il week-end esclusivissimo a moglie e figli?


    Oppure pensi che siccome l'azienda è piccola allora la si può trattare come un proprio calzino?

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • L'errore che fai è lo stesso che fanno gli imprenditori-cancro del nostro sistema economico.

    Non so più come dirti che l'errore è tutto e solo tuo, e che si tratta proprio di errore, perchè la materia è preciso oggetto di studi e principi economico-giuridici, e non di "punti di vista". (Salvo ispirazioni Maoiste, che notoriamente non hanno mai attecchito fuori dalla Cina, oltre ad aver generato disastri per la Cina stessa).

    Gli utili, anche quelli indispensabili (perché ci sono aziende "costose" che necessitano di buffer finanziari e coperture economiche anche ampie) sono dell'azienda e li restano. Si dividono solo quando davvero avanzano.

    Ma certo! (ironico, eh)

    Per essere "etici" bisogna comprare la mucca, mantenerla e mungerla, e poi : prendere la propria dose giornaliera di latte, vendere o barattare quell'altra dose che serve a procurarsi il fieno per nutrirla, e "lasciare" (a chi? allo Stato?) il resto del latte munto! (Credo non l'abbia mai sognato neanche Mao! ).

    Come già detto : parli spesso di calibri alla Gates o Musk, ma poi...mi pare proprio che ti sfugga la <essenza prima> del fare Impresa, a qualunque livello.

    Nello specifico e parlando di Diritto vigente (non di miei voli pindarici) : quando l'impresa è svolta in forma societaria, è evidente che la Legge e gli atti statutari della singola società stabiliranno le regole di divisione dei profitti e degli accantonamenti, e che sarà LEGALMENTE perseguibile il socio o l'amministratore che non vi si attenga (non occorrono moralismi aggiuntivi).

    Ma milioni di imprese (anche belline e molto redditizie) sono esercitate in forma individuale (come quella del parrucchiere o del pizzaiolo al taglio o di mille bar e ristoranti, ecc. ecc.) e peraltro NON esiste alcuna distinzione, in questi casi, tra il patrimonio personale e quello dell'imprenditore individuale. Per cui non è veramente dato comprendere per quale astrusa ragione questi non "dovrebbe" (per non essere qualificato come <corrotto> DA TE) non prelevare quello che gli pare e spenderselo come gli pare, visto che ha lavorato e ha investito e RISCHIATO denaro PROPRIO , e che se avesse puntato ad avere uno "stipendio" avrebbe cercato un lavoro da dipendente, piuttosto che imbarcarsi in una impresa in cui il rischio resta SUO.

    L'amministratore prende già una barcata di soldi per il ruolo che ha

    Se parliamo di società di capitali...dovresti tenere a mente che <amministratore> e <imprenditore> possono non coincidere affatto.

    L'imprenditore può investire nell'impresa anche SOLO propri capitali. Anzi: nelle macrodimesioni questo è assai frequente. E quindi che fa questo imprenditore, nei tuoi schemi? Investe capitali da capogiro...(:D ...scusa ma veramente mi viene da ridere!) per assicurare gli stipendi dall'AD in giù:?: E lui guarda, appagato di sentirsi "etico secondo Bruce0wayne del Forum di Nienteansia":?:

    Se esistesse uno così... avrebbe ben da temere il TSO dei congiunti e potenziali eredi...

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Non so più come dirti che l'errore è tutto e solo tuo, e che si tratta proprio di errore, perchè la materia è preciso oggetto di studi e principi economico-giuridici, e non di "punti di vista".

    Eppure è così: la funzione sociale dell'azienda non è quella di arricchire il padrone, ma di sussistere espandendosi per quanto possibile nel proprio mercato (mangiandosi le altre, se serve). Specialmente se il capitalista è anche l'imprenditore dell'azienda (come i casi che stiamo discutendo per il nostro Paese) gli utili sono davvero accessori, anche perché nei bilanci, a seconda di come gira il mercato, il segno meno è tutt'altro che imprevisto.


    Se parliamo di società di capitali...dovresti tenere a mente che <amministratore> e <imprenditore> possono non coincidere affatto.

    L'imprenditore può investire nell'impresa anche SOLO propri capitali. Anzi: nelle macrodimesioni questo è assai frequente. E quindi che fa questo imprenditore, nei tuoi schemi? Investe capitali da capogiro...(:D ...scusa ma veramente mi viene da ridere!) per assicurare gli stipendi dall'AD in giù:?:

    Il capitalista che investe il capitale lo fa per metterlo al sicuro ed espanderlo. L'interesse per gli utili è secondario rispetto alla tenuta del capitale. Ovvio che si cerchi di recuperare quanti più soldi possibili, ma non è la prima priorità (non deve esserlo).


    L'imprenditore, invece, è quello che prende i capitali del capitalista e li fa fruttare. L'impresa (intesa come azione) è dell'imprenditore, non del capitalista. Per questo l'imprenditore si chiama "Imprenditore" ed è per questo che se riesce nel suo ruolo è stra-pagato.


    Nelle piccole aziende spesso i ruoli di imprenditore e capitalista coincidono; e sono proprio i casi più diffusi nel nostro Paese, quelli per cui conta di più la spintarella che non la reale capacità; quelli per cui la segretaria è l'amante e il dirigente è il figlio; quelli per cui il merito conta poco.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • la funzione sociale dell'azienda non è quella di arricchire il padrone

    Sono emozionatissima! :love:

    Forse siamo arrivati al punto, ossia al tuo equivoco!

    La funzione "sociale" , nell'impresa PRIVATA, è LOGICISSIMAMENTE secondaria rispetto alla sua funzione PRIMARIA , che è quella di PRODURRE UTILI per chi ci ha investito capitali e/o lavoro propri.

    E ottimamente definiva IMMANENTE la finalità del profitto chi, come nell'articolo che ho linkato sopra, ha proprio tutta l'autorevolezza per disquisirne.


    E se così non fosse è ovvio che nessuno imprenderebbe più assolutamente NULLA e in nessun settore!


    L'interesse per gli utili è secondario rispetto alla tenuta del capitale. Ovvio che si cerchi di recuperare quanti più soldi possibili, ma non è la prima priorità

    E certo! (sempre ironico, eh!)

    Pare un gioco sadomaso con l'imprenditore nel ruolo ostinatissimo del maso! :D

    Cioè...passiamo al pratico : io apro un'impresa edile (per dire, ma è uguale in qualunque settore) ; ci investo qualche centinaio di migliaia di euro per esistere e per dotarmi delle attrezzature che mi faranno lavorare ottimamente in concorrenza; poi magari faccio anche debiti per questo; mi circondo dei collaboratori che ritengo idonei (e intanto li pago) , poi... se sono del mestiere ci metto anche il mio lavoro H24, o se sono capitalista pura pago chi presumo conosca il mestiere per metterlo al vertice.

    E dopo tutto questo sarei "amorale e corrotta" se puntassi al profitto ? =O

    Esempio più semplice : apro un negozio di pescheria! Trovo l'affitto, lo pago, attrezzo il locale, non dormo la notte per non perdermi le aste del pesce e per i debiti che devo pagare, e sono "amorale e corrotta" se non mi accontento di ricavarmi "uno" stipendio (che continua a farmi ridere solo l'idea) e se magari non sono felice di dare alla commessa, che mi viene "dalle alle" per pesare e incartare il pesce, anche qualcosa in più di quello che prendo io?


    Mah... se scherziamo...bon! Altrimenti è un argomentare che davvero non ha senso, ma NON "per me" ! Non ha senso per nessuno che sia competente in materia, tanto quanto non ha senso per NESSUNO che investa in QUALUNQUISSIMA ATTIVITA' imprenditoriale, foss'anche l'ambulante che investe nel carretto delle granite! :S

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Cioè...passiamo al pratico : io apro un'impresa

    Mi autocito per risalire i pochi gradini necessari a tornare IT.


    Abbiamo visto che il fine del profitto, nell'impresa PRIVATA, è insito e inseparabile (= immanente) nel concetto stesso di impresa, e non ha nulla di <corrotto> (almeno fino a quando l'impresa operi rispettando le leggi).

    (Volendo proprio sottilizzare, ad abundantiam, è molto più facile attuare condotte VERAMENTE amorali con le "imprese sociali" (non a caso partorite dal governo Berlusconi) , ed è la ragione per cui non contribuisco a nessuna ONLUS. Come sempre guardare le grandi dimensioni può molto confondere, ma ho avuto la fortuna di poter guardare da vicino le piccole dimensioni e...per farla breve : ho visto gente che aveva un localaccio inaffittabile e un intero clan parentale da piazzare. Ha creato la ONLUS...pure per... i "malati di raffreddore da fieno" e da statuto ha fissato un canone d'affitto esorbitante per il localaccio, oltre naturalmente a stipendi da Marchionne per il vertice della onlus in cui ha piazzato tutto il clan parentale. Sintesi : tutte le contribuzioni in denaro vanno a pagare queste "spese", e l'impresa "sociale" che NON PUO' avere fini lucro...molto spesso persegue SOLO la finalità di lucro di chi l'ha creata e la porta avanti truffando "legalmente" il pubblico degli ingenui benefattori.)


    Resta il "familismo amorale". Categoria INNEGABILE, sia chiaro!

    Ma che non si può randomizzare in dispregio di ogni logica!

    Se io do la mazzetta all'amico dirigente di altra azienda (normalmente pubblica o partecipata) affinchè piazzi mio figlio nel carrozzone di cui l'amico è dirigente...ma ovvio che ci stanno con tutte le scarpe sia il familismo che la corruzione!

    MA se, INVECE, io ho una buona azienda MIA e faccio il possibile affinchè mio figlio ne prenda le redini e faccia meglio di me, traendone ancora più soddisfazioni di quelle che ne ho tratto io, ma come si fa a parlare di "familismo" ? Ma io l'azienda l'ho avviata e l'ho curata per fare stare bene me e la mia famiglia! E non c'è nulla di più SANO e UMANO che perseguire questo nella vita, investendoci IN PROPRIO! C'entra col senso della Famiglia, ma non è parente di nessun "familismo" in senso deteriore, e tanto meno di qualunque forma di "corruzione" anche solo in senso etico!

    Come sempre le cose si vedono molto meglio sui livelli più semplici.

    E allora ti sottopongo il caso limite : non quello di chi lascia ai figli le redini della PROPRIA azienda florida, ma addirittura di quello che investe bei soldoni per per CREARE al figlio l'azienda sognata dal figlio e in cui lui genitore non ha alcuna competenza nè passione.

    Cosa avrebbe di "amorale" e "corrotto"

    Fare il possibile e anche di più per far star bene i propri figli è quanto ogni genitore SANISSIMO ha proprio iscritto nel DNA:!:

    O pensi che si lavori e ci si ingegni...solo per pagare più tasse:?:

    Ma TU, tu personalmente cosa penseresti di tuo padre o di tua madre se, sentendo tu di avere tutte le carte per impiantare una tua attività e sapendo che i tuoi potrebbero fartela avviare, li vedessi fregarsene alla grandissima e "investire" soltanto in loro piaceri, o peggio ancora li vedessi fare per un estraneo qualunque gli stessi investimenti che non fanno per te:?:

    Il <familismo> è una cosa, e il <Senso della Famiglia> è TUTT'ALTRA cosa!


    E finalmente tornando IT : fortuna o merito:?:


    Tutti d'accordo sul fatto che nascere e crescere nel posto giusto al momento giusto sia PURA fortuna.

    Ma è merito o fortuna avere più intelligenza o più talenti di altri?

    Ovvio che "chi ha talento <merita>!

    Ma...QUEL TALENTO (quale che sia) non è forse pura fortuna?

    E persino la <volontà> di metterlo a frutto, avendolo in dotazione, alla fine non è essa stessa fortuna?

    Soprattutto partecipando ad un sito di psicologia: ma in quanti casi si è disperati perchè manca la volontà di attuare le qualità che pure si hanno?

    E se non averla è <la sfortuna di una malattia della volontà>...perchè averla sarebbe <merito> e non solo fortuna:?:

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • gloriasinegloria: io mi trovo in tutto e per tutto con te, tranne sul tema del familismo.

    Peraltro capisco che è anche un tema di mentalità, una mentalità tutta italiana, ma molto dei problemi di questo paese nascono proprio e precisamente da questa mentalità. Va benissimo crescere e formare al meglio i propri figli, va benissimo aiutarli economicamente nella loro realizzazione, dargli le migliori possibilità; il problema è quando ci si allarga su questa mentalità e si arriva appunto a mettere i figli in posizioni apicali di company a partire dal nulla assoluto, posizioni a cui non sarebbero mai arrivati altrimenti. Lì c'è un problema. Lo stesso problema di quando si "sistema" zio, cugino, nipote.

    Per il resto invece mi trovo in tutto con quello che dici.

    @Bruceway0ne: oltre al disaccordo su quanto espresso, trovo ancora una volta una marea di riferimenti maschilisti e sessisti, queste schiere di mogli che si godono i soldi del marito imprenditore mentre lui schiatta di lavoro credo che oggi esistano solo nella tua immaginazione.

  • Il concetto di corruzione di bruce0wayne e' diverso da quello della corruzione intesa come reato, che si applica solo ai soldi pubblici. Il suo concetto generico di corruzione e' traducibile forse per chi non riesce a comprenderlo, come gloriasinegloria, con parole diverse: spreco, inefficienza, mancanza di merito. Cioe' e' corrotto tutto cio' che non e' ideale. Dal suo punto di vista l'imprenditore che gira in Ferrari mentre assume stagisti a tempo determinato per pagarli meno possibile, e' un corrotto. L'imprenditore che assume con buon stipendio il proprio figlio mediocre invece che dare il posto a un candidato selezionato tra i piu' eccellenti, e' un corrotto che corrompe tutta la societa'. Tradotto: un incompetente che rende la societa' inefficiente.


    Non ho letto pero' le proposte concrete, realizzabili, per eliminare questo tipo di corruzione nella societa'. Alcune domande a cui Bruce vorrei che rispondesse: esistono paesi in cui questo tipo di corruzione (la corruzione nel senso "bruce") e' minore o assente? Quali paesi sono i piu' corrotti, e quali i meno corrotti? Quali sono secondo te le soluzioni concrete per ridurre la corruzione? E intendo soluzioni fattibili, non l'utopia "se tutti da domani facessero qualcosa". Un governo che volesse ridurre o eliminare la corruzione nel senso "bruce" (tra privati), che misure dovrebbe introdurre?

  • il problema è quando ci si allarga su questa mentalità e si arriva appunto a mettere i figli in posizioni apicali di company a partire dal nulla assoluto, posizioni a cui non sarebbero mai arrivati altrimenti. Lì c'è un problema. Lo stesso problema di quando si "sistema" zio, cugino, nipote.

    Resta sempre la differenza essenziale del "chi lo paga l'incapace piazzato in posizioni verticistiche" ?

    Perchè se cerco di piazzarlo a spese altrui è un conto, e se invece lo piazzo a spese mie è tutt'altro conto!

    Se ungo il direttore dell'azienda acquedottistica locale per far assumere mio figlio "a chiamata" e facendolo partire da vicedirettore...non c'è dubbio che sia il più amorale dei familismi!

    Ma...buon Dio d'amore...se gli cedo le redini della MIA azienda o gliene creo una.........io sto spendendo i MIEI quattrini ! E se ho sbagliato le valutazioni lo pagheremo IO E MIO FIGLIO!

    Non realizzo proprio come si possano assimilare/unificare situazioni così abissalmente diverse!


    Sarà che conosco una marea di palazzinari e commercianti della generazione di mio padre, che realmente avevano la terza elementare presa male e intono ai 40anni fecero persino la festa burinissima per festeggiare "il primo miliardo".

    Come tutti i genitori SANI...non vedevano l'ora che i figli, incommensurabilmente più studiati di loro e a spese dei genitori, potessero prendere le redini dell'azienda di famiglia e trarne il meglio del meglio!

    In un'altissima percentuale di casi il subentro dei figli "studiati" è stato uno tsunami distruttivo.

    Ma CHI c'ha rimesso?

    C'ha rimesso chi aveva festeggiato negli Anni 70-80 il primo miliardo conquistato lira per lira con la terza elementare, e che oggi mangia tra Caritas e discount....o ci ha rimesso "la società" ?

    I muratori dell'impresa edile o i commessi e magazzineri dell'impresa commerciale...oggi sono addirittura contesi nel mondo del lavoro, e un posto (se lo vogliono) lo ritrovano di sicuro!

    E' chi aveva miliardi che si ritrova sul lastrico insieme al figlio in cui credette!


    ---------------------------------------

    bruce0wayne , in tema, un dettaglio che avevo dimenticato sopra.

    Il "metodo Rosseau", di partire dalle realtà più semplici, ha sempre il suo Buon Senso.

    Tradotto: non mi citare Del Vecchio, che aveva decine di Imprese IPER-STRUTTURATE e che OVVIAMENTE doveva preservarsi , al pari di una banca o di una compagnia assicurativa, dalle assunzioni veramente corrotte e familistiche di propri delegati nelle sedi più disparate del mondo!

    E non citarmelo neanche a livello familiare stretto, quando solo consideri che...pur nella sua indubbia saggezza...si ritrovava comuqnue una CIFRA di figli avuti da madri diverse! ^^

    Alla fine resta con MOLTISSSIMO Senso della Famiglia, quando per il bene davvero di tutti...lascia piena autonomia agli AD e li preserva e blinda dalle lotte intestine tra parenti-serpenti che...siamo realisti...nel suo caso sono più immaginabili dell'ovvio!

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Il concetto di corruzione di bruce0wayne e' diverso da quello della corruzione intesa come reato, che si applica solo ai soldi pubblici. Il suo concetto generico di corruzione e' traducibile forse per chi non riesce a comprenderlo, come gloriasinegloria, con parole diverse: spreco, inefficienza, mancanza di merito.

    Ma ti assicuro che l'accezione di Bruce mi è chiarissima.

    Solo che non la condivido neanche per scherzo.

    E ancora una volta non si può randomizzare a casaccio.

    Se sfrutto o frego i dipendenti è un conto (che è anche illegale) ; se ci metto anima e quattrini per favorire mio figlio CON MEZZI MIEI E IN AZIENDA MIA...:D ...ma veramente un calcio in quel posto a chiunque SI PERMETTA di dire che sono "immorale e corrotta"!

    Ma sarò libera di fare, con quel che ho conquistato IO , quello che credo essere il meglio per mio figlio, A SPESE MIE :?:

    Ma veramente...ma di che favoleggiamo, in accezione vetero maoista ?


    Non ho letto pero' le proposte concrete, realizzabili, per eliminare questo tipo di corruzione nella societa'. Alcune domande a cui Bruce vorrei che rispondesse: esistono paesi in cui questo tipo di corruzione (la corruzione nel senso "bruce") e' minore o assente? Quali paesi sono i piu' corrotti, e quali i meno corrotti? Quali sono secondo te le soluzioni concrete per ridurre la corruzione? E intendo soluzioni fattibili, non l'utopia "se tutti da domani facessero qualcosa". Un governo che volesse ridurre o eliminare la corruzione nel senso "bruce" (tra privati), che misure dovrebbe introdurre?

    La soluzione c'è.

    E' il comunismo radicale.

    Che belo ! :P (belo con una elle non è un errore di battitura...è che proprio...mancano anche le doppie, dal ridere)

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Sono emozionatissima!

    Ah.. ok.


    Comunque in uno Stato di Diritto non si concede la possibilità di fare impresa (capitalistica) se prima non sono delineate le linee guida che poi vengono perseguite indirettamente con altri servizi tipo la formazione e l'educazione.


    In Italia siamo carenti in formazione, praticamente assenti in educazione e l'articolo 1 della costituzione non viene applicato. Per questo è pensabile considerare "normale" fare impresa con il solo fine di fare profitto sulla pelle dei propri simili più sfortunati.


    E certo!

    Il ruolo dell'imprenditore non è il masochismo è quello di essere a capo di una "impresa".

    L'impresa è quella azione che si compie quando si tenta di trasformare idee in valore aggiunto. La ricompensa è il denaro, ovviamente. Ed essendo l'imprenditore il capo dell'azienda: è quello che incassa di più. Gli utili sono accessori, a meno che non abbia soci da SPA da foraggiare o non intenda espandersi. In ogni caso gli utili sarebbero già spesi prima di poterli contare. Per quello dico che è immorale andare a svoltare le casse dell'azienda per comprare il SUV al rampollo di famiglia.


    Ovviamente parlo di aziende dove "imprenditore" e "capitalista" (ovvero "padrone") coincidono, ovvero la quasi totalità delle aziende italiane (di qualsiasi dimensione).


    Peraltro capisco che è anche un tema di mentalità, una mentalità tutta italiana, ma molto dei problemi di questo paese nascono proprio e precisamente da questa mentalità. Va benissimo crescere e formare al meglio i propri figli, va benissimo aiutarli economicamente nella loro realizzazione, dargli le migliori possibilità; il problema è quando ci si allarga su questa mentalità e si arriva appunto a mettere i figli in posizioni apicali di company a partire dal nulla assoluto, posizioni a cui non sarebbero mai arrivati altrimenti. Lì c'è un problema. Lo stesso problema di quando si "sistema" zio, cugino, nipote.

    Bravissima.


    @Bruceway0ne: oltre al disaccordo su quanto espresso, trovo ancora una volta una marea di riferimenti maschilisti e sessisti, queste schiere di mogli che si godono i soldi del marito imprenditore mentre lui schiatta di lavoro credo che oggi esistano solo nella tua immaginazione.

    L'accusa di sessismo non funziona se i giudici sono imparziali ..e per fortuna qui è così.


    E' normale che ci siano una marea di donne che vivono con i soldi di padri e nonni: un tempo potevano lavorare solo gli uomini e certe posizioni di potere erano solo maschili (!)

    Non penso serva ribadirlo.


    Magari è "strano" quando accade ancora oggi, ma quello è un discorso completamente diverso.


    Non ho letto pero' le proposte concrete, realizzabili, per eliminare questo tipo di corruzione nella societa'. Alcune domande a cui Bruce vorrei che rispondesse: esistono paesi in cui questo tipo di corruzione (la corruzione nel senso "bruce") e' minore o assente? Quali paesi sono i piu' corrotti, e quali i meno corrotti? Quali sono secondo te le soluzioni concrete per ridurre la corruzione? E intendo soluzioni fattibili, non l'utopia "se tutti da domani facessero qualcosa". Un governo che volesse ridurre o eliminare la corruzione nel senso "bruce" (tra privati), che misure dovrebbe introdurre?

    Si, esistono Paesi dove questo tipo di corruzione è inferiore. In Europa praticamente tutti sono meno corrotti di noi in tal senso (dati OCSE e altri).


    Assente direi di no. bene o male è nella natura umana di favorire i figli anche con "mosse sporche". Una parte di queste "mosse" è tollerata dalle varie legislazioni (la nostra legislazione le tollera TUTTE). Ovviamente ci sono limiti, come quello che è stato posto alle cattedre degli atenei italiani, per cui per 40 anni i cognomi dei rettori e delle massime cariche erano tutte simili. Oggi ci sono limiti di Legge per evitare che accada.


    Hanno provato a inserire limiti simili in magistratura, ma puntualmente cadevano i governi che tentavano questa strada a causa di avvisi di garanzia "a orologeria" (quelli che secondo gloria non esistono).


    La soluzione definitiva è una riforma della società per mezzo della cultura e dell'educazione. I nostri figli vivranno in un mondo povero: povero di occasioni, di soldi, di vita, di possibilità, etc. proprio perché i nostri genitori e i nostri nonni sono stati "familisti amorali". Se vogliamo invertire questa tendenza dobbiamo formarci a dovere.


    In attesa che la formazione faccia il suo corso (occorre più di una generazione): l'unico modo è adottare regole condivise. L'Europa ne ha parecchie e ha tentato più volte di suggerircele, ma abbiamo fatto "orecchie da mercante". Regole sulla concorrenza, sulla condotta, sui controlli fiscali (non devono esistere SUV bianchi aziendali che girano nel week-end), etc.


    Non dimentichiamo che la corruzione tra privati è la più pericolosa, perché è l'antitesi e concausa di quella politica e pubblica.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

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