Qualcuno soffre di misofonia?

  • Ciao. Credo di soffrire anch'io di misofonia. Odio i rumori fastidiosi a tavola, ma soprattutto quel rumore particolare, simile a un risucchio, che capita a chi sta mangiando un gelato o qualcosa di morbido. Per non parlare del rumore che capita quando si sta bevendo un bicchiere d'acqua. Talvolta mi provoca un disagio così forte che mi pare il sangue mi vada alla testa.

    Ti capisco benissimo!

  • Anche chi soffre di spettro autistico non sopporta i rumori forti.

    Vedi che ci sono più punti di contatto tra gli autistici e chi soffre di DOC!

    Io continuo ad avere il sospetto che una (seppur debole) linea di collegamento c'è.

    Il problema è definire "linea debole di collegamento" tra le due cose...

  • Qualcuno ha mai provato questa curiosa sensazione? Ci sono delle cause che portano a questo disturbo?

    Ho avuto il tuo stesso problema, misofonia proprio per quel motivo (fastidio estremo nel sentire qualcuno masticare).

    È una mia debolezza, posso sopportare quasi qualunque suono, meno che quello.

    Succedeva soprattutto da ragazzina, mi innervosiva tanto che dovevo andare in un'altra stanza. Adesso quell'intolleranza estrema si è un po' mitigata, almeno nei sintomi superficiali, perché mi sono sforzata di sottometterla al principio morale che non va bene mostrare rabbia e sottilmente disprezzo per qualcuno, a parte per il rancore (che rientra nelle logiche della comprensibilità), quindi anche per una sua "maleducazione" a tavola...

    Purtroppo come ho detto si tratta solo di aver smorzato le manifestazioni di fastidio esteriori, fingendo noncuranza, perché poi la cosa continua subdolamente a darmi sui nervi.

    Non so dirti da cosa dipenda, mi sono interessata al fenomeno cercando articoli in rete ma a giudicare da quanto ho letto sembrerebbe un problema senza origine certa. Alcuni trovano intollerabili suoni specifici che per altri sono del tutto ininfluenti. Dovessi usare l'intuito, penserei che c'entri un evento traumatico collegato al suono in oggetto nei primi anni di vita...

  • Vedi che ci sono più punti di contatto tra gli autistici e chi soffre di DOC!

    Io continuo ad avere il sospetto che una (seppur debole) linea di collegamento c'è.

    Il problema è definire "linea debole di collegamento" tra le due cose...

    Purtroppo molte persone autistiche hanno il doc, o qualcosa di simile.

    La differenza è che chi non è autistico può arrivare a comprendere di avere certe ossessioni, curarsi , lavorarci su

    Per chi è autistico è quasi impossibile. comprendere che quell'atteggiamento ossessivo vada mitigato. Anzi, diventa parte della propria routine ed è molto difficile modificare una stereotipia.

    Secondo me, la differenza sta quindi nella consapevolezza del fare ossessivo, che in una persona autistica è di gran lunga minore, così come la capacità di smettere, di bloccare quell'azione, oltre che all'intenzione.

    Una persona che ha il doc ha un dubbio da risolvere. L'autistico ha una compulsione che deve necessariamente mettere in atto, molto spesso per comunicare qualcosa. Può essere un disagio, un mal di denti, il rifiuto rispetto a una richiesta.


    Esempio proprio basico.

    Controllare se la porta sia chiusa a chiave.

    Un ossessivo penserà trecento volte se ha chiuso la porta o no, arriverà a sincerarsi del dubbio provando a toccare la maniglia. Se è chiusa, l'ossessione si bloccherà. Potrebbe ripartire dopo dieci minuti e quindi rifarà le stesse cose di prima.

    Nell'autistico (grave) questa consapevolezza non c'è. Muoverà la maniglia tercento volte non tanto per capire se la porta sia chiusa o no. Dovrebbe prima capire il concetto di porta chiusa a chiave.... Di fatto farà quel gesto che è sicuramente ossessivo, ma per motivi diversi rispetto a quelli della persona affetta da doc.

    Ho avuto il tuo stesso problema, misofonia proprio per quel motivo (fastidio estremo nel sentire qualcuno masticare).

    È una mia debolezza, posso sopportare quasi qualunque suono, meno che quello.

    Succedeva soprattutto da ragazzina, mi innervosiva tanto che dovevo andare in un'altra stanza. Adesso quell'intolleranza estrema si è un po' mitigata, almeno nei sintomi superficiali, perché mi sono sforzata di sottometterla al principio morale che non va bene mostrare rabbia e sottilmente disprezzo per qualcuno, a parte per il rancore (che rientra nelle logiche della comprensibilità), quindi anche per una sua "maleducazione" a tavola...

    Purtroppo come ho detto si tratta solo di aver smorzato le manifestazioni di fastidio esteriori, fingendo noncuranza, perché poi la cosa continua subdolamente a darmi sui nervi.

    Non so dirti da cosa dipenda, mi sono interessata al fenomeno cercando articoli in rete ma a giudicare da quanto ho letto sembrerebbe un problema senza origine certa. Alcuni trovano intollerabili suoni specifici che per altri sono del tutto ininfluenti. Dovessi usare l'intuito, penserei che c'entri un evento traumatico collegato al suono in oggetto nei primi anni di vita...

    Ciao, anche io mi sforzo tantissimo per gestire questa intolleranza.

    Da piccola mi stavo strozzando con una lisca del pesce. Secondo te potrebbe avere una qualche correlazione con questo fastidio?

  • Ciao, anche io mi sforzo tantissimo per gestire questa intolleranza.

    Da piccola mi stavo strozzando con una lisca del pesce. Secondo te potrebbe avere una qualche correlazione con questo fastidio?

    No, intendevo qualcosa che rimandasse al suono.

    Dovendo parlare della mia misofonia, l'ho sviluppata in primis verso un parente che da bambina non sopportavo e che oltre al rumore a tavola aveva altri tratti comportamentali che mi sembravano segno di scarsa raffinatezza. Provavo una specie di disgusto e forte irritazione discriminatoria per la sua indelicatezza comportamentale, che faceva capo ad un'immagine profondamente negativa e svalutante di lui nel complesso, come persona.

    Nel mio caso posso aver associato quella peculiarità un po' "rozza" (fare rumore masticando, masticare a bocca aperta) a questo parente indigesto e perciò aver sviluppato la misofonia per quel suono. Anche questa associazione potrebbe essere traumatica. Potrebbe essere che il suono della masticazione mi rimandi a mente lui e mi faccia perciò star male.

    Anche il mio compagno ha sofferto di misofonia, per un altro tipo di rumore molesto - mi sono interessata soprattutto per lui in tempi recenti. Gli chiedevo cosa lo infastidiva del suono in questione e lui mi diceva di alcuni concetti in comune con la sua esperienza di vita individuale nei suoi aspetti più traumatici.

    Praticamente lui non sopportava il latrato dei cani la notte, lo mandava in bestia. E mi spiegava che non lo tollerava perché alla base c'era l'idea che quei cani soffrissero e si lamentassero continuamente perché trascurati dai loro padroni: questo probabilmente aveva molto a che fare con i suoi traumi infantili.

    Forse è proprio il significato che si attribuisce al suono che si detesta, per associazione più o meno diretta con persone e situazioni della propria vita che hanno ferito profondamente o che sono stati traumatici e fonte di malessere.

  • Ciao, è molto interessante questa tua riflessione. Proverò a scavare nella mente e comprendere se, effettivamente, anche per me ci sia stata un'esperienza similare.

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