Il tuo messaggio è proprio bello, sai? Non solo per la speranza che dona a chi è ancora in piena tempesta, ma perché aiuta a comprendere che siamo noi i primi a doverci impegnare a risolvere la situazione.
Ti volevo poi chiedere qualcosa sul mindfulness: in che modo hai mosso i primi passi?
Ciao Winker, perdona il ritardo nella risposta, ma quella di ieri è stata una giornata molto pesante lavorativamente parlando
Allora, intanto la mindfulness è una sorta di tecnica che prende spunto dalla meditazione, applicata però ai problemi di matrice psicologica come ansia, pensieri ossessivi e intrusivi, reazioni di agitazione, rabbia e così via.
Si potrebbe poi anche dire che la mindfulness diventa, poi, un vero e proprio stile di vita. Una volta appreso, impari ad applicarlo in ogni sfera o momento della giornata, con sollievo e benessere istantanei!
Si inizia con estrema pazienza, a me la insegnò il mio neuropsichiatra, il quale era anche psicoterapeuta per scuola di specializzazione. Parlo di pazienza perché le prime volte può sembrare difficile iniziare, soprattutto quando si deve apprendere la modalità per estraniarsi dai pensieri, allontanandosi virtualmente da tutto per far fluire le proprie sensazioni negative o paure di fronte a sé, per poterle contemplare senza porre giudizio o reagire spiacevolmente turbando così il proprio equilibrio interiore.
Si parte dalla respirazione, il mio dottore mi faceva sdraiare sul lettino e si assicurava io facessi ampi respiri, inspirando profondamente e liberando l'aria espirando in modo cadenzato e regolare, sollevando l'addome con le corrette contrazioni e distensioni del diaframma. Questa fase è molto importante!
Imparato ciò, dopo alcune sedute (già questa semplice respirazione abbassa i livelli di ansia fisica e tachicardia / iperventilazione / dispnea tra l'altro, si veda pure il famoso e prezioso training autogeno che anche consiglio di cuore) si passa al compartimento mentale, dove lo specialista aiuta l'assistito "allievo" a liberare la propria mente, cercando di sgomberarla da qualsiasi pensiero disturbante.
I primi tempi è difficile, qualcuno reagisce con paura, altri con incrementato nervosismo. E' tutto normale, non bisogna scoraggiarsi. A me aiutava (quando cercavo di applicarla a casa da solo) usare anche brani musicali i primi tempi, tracce rilassanti, rumori bianchi o in battiti binaurali, persino ASMR. Tutto è lecito, l'importante è riuscire a estraniarsi.
Nelle sedute, invece, tutto si svolge in silenzio o sempre con della musica di sottofondo (specie se ci si rivolge a centri mindfulness sul territorio italiano). La voce del terapeuta fa da guida al processo, aiutando a tenere la mente spoglia e vivere eventuali pensieri che tornano (tipici del rimuginio ansioso) con opportuno distacco lucido, come accettando che essi possano passare nuovamente a trovare l'individuo, ma questi sarà in grado di contemplarli senza vivere emozioni dolorose o di panico.
A lungo termine, si impara a utilizzare questo prezioso strumento nella vita di tutti i giorni: ho iniziato così a fare, anche grazie alla terapia ERP cognitivo-comportamentale (esposizione ai fenomeni inducenti fobia ma con prevenzione della messa in atto delle risposte disfunzionali / patologiche), mille esperienze che prima mi precludevo causa ansia fortissima. Cose che, mi rendo conto, per tanti erano pura normalità. Ma non per me! Esempio: prendere la patente, riuscire a salire su un treno o un'aereo da solo senza esser accompagnato, organizzare un viaggio e partire subito, tuffarmi in esperienze nuove, stare in mezzo agli altri e alla folla.
Ho reso? Ovviamente ci tengo a precisare una cosa doverosa: i farmaci, come terapia di attacco, per me son risultati provvidenziali!
Un saluto a tutti