Dall'età di circa 20 anni ho iniziato a cronicizzare il mio D.O.C. da rimuginio, tendo sempre a pensare e ripensare se fare una cosa o non farla e quando arrivo finalmente a decidere poi vengo puntualmente afflitto da dubbi su ciò che ho fatto, se è giusto o sbagliato. Ciò accade col semplice decidere che strada prendere per arrivare ad una determinats destinazione, allo scegliere impiegando una settimana un libro da leggere, finanche alle importanti decisioni della vita sulle strade da intraprendere e gli obbiettivi da perseguire, alternando tra momenti di maggiore decisione e lucidità mentale, che per fortuna di tanto in tanto si fanno vivi, e periodi di rimuginio onnipresente. Ora sono arrivato a 38 anni, in psicoterapia non ci sono mai andato perché non mi sono mai deciso a farlo, e oramai sento che è già tardi per iniziare questo percorso, visti gli anni che ci vogliono per arrivare a capo di qualcosa senza mai entrare nei dettagl del problema...
UNO DEI DILEMMI legati al problema sovraesposto fu a suo tempo la scelta universitaria, frenata e ostacolata dal D.O.C. e in paritcolare da problemi di natura economica che mi hanno messo nella condizione di dover lavorare a tempo pieno 8/9 ore al giorno per pagare tutto il necessario per andare avanti: alla fine non ho scelto e sono andato avanti lavorando e basta. Questa cosa però mi e sempre pesata, e così a 33 anni ho scelto di provare con una facoltà/corso che mi piaceva: "scienze archeologiche", inutile dire che fra il lavoro e altre problematiche varie ancora non sono riuscito ad arrivare alla laurea. Adesso mi trovo a dover decidere se continuare o lasciar perdere, non è che posso andare avanti 25 anni per prendere una triennale.
In sostanza il problema e che oltre ad aver avuto una quantità smisurata di attacchi di rimuginio, dati sempre dal problema sovra esposto, quindi dubbi sulla scelta universitaria, sulla materia, che sì è quello che mi piace ma magari a quell'età avrei potuto scegliere qualcosa di più remunerativo e pratico, ho dubbi sul continuare o no... Oltretutto questa cosa dell'Università a me un po' ha rovinato la vita... essendo stato da sempre in famiglia considerato come come quello che bene o male avrebbe studiato (chiarisco che a me è comunque sempre piaciuto), questa pressione mi ha creato una specie di ansia da prestazione: ho sempre rincorso senza mai arrivare a destinazione questa cosa e nel frattempo mi sono rovinato la vita perché per rincorrerla e per mancanza di tempo non ho mai potuto farne altre che mi sarebbero piaciute, come ad esempio trasferirmi per lavoro fuori dall'Italia, dedicarmi ad un corso di musica ecc...
Ora mi trovo ad un bivio e devo decidere se continuare: cambiare facoltà, lasciare perdere o dedicarmi al mio lavoro, che comunque mi piace. Niente, sono preso dal rimuginio e nel vuoto più totale su cosa decidere e soprattutto sul come decidere. Ho questa idea che mi rimbomba in testa in continuazione come una palla di ping pong che sbatte da un muro all'altro, a volte sento che sto per impazzire, non vedo l'ora che arrivi la sera così mi addormento e mi spengo. Talvolta il rimuginio (non solo riguardo l'università ma anche per altro) diventa talmente invasivo che mi crea addirittura mal di testa.
Voi cosa mi consigliereste di fare? So che varrebbe la pena andare avanti ma se non riuscissi a portarla a termine quanto tempo perderei ancora? Il problema forse è che non sono piu quello di una volta, a 20 anni avevo meno difficoltà a studiare, ora sono diventato molto più pratico, diciamo che mi riesce meno facile chiudermi sui libri ed anche questo mi crea difficoltà, allo stesso tempo se lasciassi perdere gli studi ne sentirei la mancanza. Insomma, sto inmpazzendo, non ce la faccio più a rimanere in questo limbo, volermi laureare e non arrivarci mai, voler fare altre cose e non farle perché devo studiare ma allo stesso tempo non non riuscire a concludere nulla...
Sono stanchissimo, aiutatemi a capire cosa fare, anche solo quali ragionamenti utilizzare... Vi ringrazio.