Ciao a tutti. Soffro d'ansia e panico da 30 anni. Ne ho 52. Sono appena entrata in menopausa. Anni fa ho sofferto di dep e der per tanto tempo, poi niente, solo ansia e panico. Da qualche mese il sintomo odioso è tornato. Voi come vi aiutate a parte i farmaci? Avete qualche trucchetto per spostare l'attenzione, perché il problema sta tutto lì, almeno in parte. Grazie
Derealizzazione e depersonalizzazione, come superarle?
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E' difficile risponderti, io ho avuto tutte e due le cose, sui 15/16 anni in inverno di notte ho avuto la depersonalizzazione, mi ricordo che ero seduto su dei gradoni di cemento al freddo e mi sentivo come se fossi a casa al caldo sul divano, le voci dei miei amici che incominciavano ad ammassarsi intorno a me (mi vedevano che non stavo bene) le sentivo lontane, sudavo, decisi di farmi un giro dell'isolato da solo, mi presi una barretta di cioccolato e di colpo tutto passò.
La derealizzazione l'ho avuta in tempi molto più recenti e qui non saprei dirti come aiutarti perchè a me se ne è andata solo con i farmaci, più precisamente con lo zoloft, mi ricordo che nel momento in cui ha iniziato a fare effetto il farmaco sono tornato "normale" in un modo che posso descrivere come quando ti si stappano le orecchie.
Quello che penso io è che da ragazzo non avevo problemi d'ansia e quindi il caso è stato gestibile in quel modo, in un certo senso sapevo già cosa fare in modo istintivo per venirne fuori, per la derealizzazione invece l'ho avuta in un periodo in cui avevo problemi d'ansia che tenevano vivo quello stato di coscienza alterato è sono stati necessari i farmaci.
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Grazie, ho letto tanti libri sul disturbo d'ansia etc. Il dottore mi ha detto di non scacciare i pensieri ma accettarli, solo così se ne vanno. È terribile. Tra la dep e la der preferisco la der perché mi fa stare meno peggio. La chiamano ansia ma solo ansia non è. C'è l'attacco di panico, e un sacco di sintomi maledetti. Sapevo già che la morte di mia madre e la solitudine li avrebbe fatti riaffiorare e così è stato. Prendo ansiolitico più antidepressivo. Se non dovesse bastare dovrò aggiungere un pizzico di neurolettico.
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Mi spiace davvero, purtroppo noi siamo fatti cosi', dobbiamo farci forza.
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Volevo dire la mia per il fatto della derealizzazione e depersonalizzazione.
Sono due argomenti diversi, ma si accavallano, in quando basta addentrarsi e farsi pensieri e ipotesi sempre sullo stesso e già ti trovi l'altra che ti sopprime ancora di più.
Nel mio caso io soffrivo già di questo strano disturbo, ma a me durava per 15 minuti così.
Sono stato sempre solo durante l'infanzia, si aggiunge la depressione crescendo e aumentava il desiderio di morire, in quanto pensavo già di trascendere me stesso e trovarmi nell'aldilà! Non so se mi capite, ma provate ad immaginare un bambino che filosofa e si fa domande del tipo "se non ci fossi più, mi libererei da questo mondo, sarei dall'aldilà! e poi cosa succede? quindi iniziavo a fantasticare, vivere in un sogno da sveglio"
Così alle medie inizia questa strana cosa,ma come dico era solo temporanea ed alcuni giorni c'era ed altri no e se veniva bastavano 5 minuti per farla passare.
Poi arrivo alle superiori e nasce l'ansia, la depressione già c'era e ciò mi fa arrivare ad un collasso mentale, e ciò mi fa arrivare al punto di non liberarmene più entro 5 minuti, ma non potevo controllarla, fino a farla diventare costante. Ora sto scrivendo e c'ho ancora, mi farei congelare per vedere se tra un anno a dormire mi passerebbe. Quindi in tutto ciò i psicofarmaci e bla bla possono esserne la causa o forse di cose peggiori, ma nel caso di quelli come noi, persone non menefreghiste, che si creano problemi solo pensando, dei depressi come noi, l'ansia la potremmo trasformare in una malattia costante (esagerato, ma la mente può giocare dei brutti scherzi, come ovviamente che arrivi al punto fine che impazzisci).
Infatti la derealizzazione e depersonalizzazione è uno status che viene se arrivi al limite (es pensi troppo ecc...) quindi la mente per darti il segnale "basta! che impazzisci" ti blocca in questo modo.
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Salve a tutti, mi chiamo Alessandro e ho 20 anni. Circa da 1 anno soffro di ansia con sintomi di derealizzazione/depersonalizzazione. Ho provato ad eseguire tutte le cure possibili (psicofarmacologia, psicoterapia tuttora, training autogeno ma nulla). Per chi può darmi una mano su come uscire da questo circolo vizioso raccontando le proprie esperienze sul come affrontare al meglio questa situazione per poterne uscire, io sono qui ad ascoltarvi. Aspetto un vostro riscontro.
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Salve a tutti, mi chiamo Alessandro e ho 20 anni. Circa da 1 anno soffro di ansia con sintomi di derealizzazione/depersonalizzazione. Ho provato ad eseguire tutte le cure possibili (psicofarmacologia, psicoterapia tuttora, training autogeno ma nulla). Per chi può darmi una mano su come uscire da questo circolo vizioso raccontando le proprie esperienze sul come affrontare al meglio questa situazione per poterne uscire, io sono qui ad ascoltarvi. Aspetto un vostro riscontro.
la derealizzazione/depersonalizzazione è un'esperienza delle più devastanti dello spettro dell'ansia. In pratica è come sentirsi attore estraneo in una storia estranea. Si crea un circolo vizioso che se non fermato ti porta a non vivere. Da quello che hai postato affermi di aver fatto terapia farmacologica, psicologica etc. senza ottenere alcun miglioramento.
Personalmente nella mia lunga carriera ne ho sofferto anche io per un determinato periodo. Quello che posso suggerirti è in primis di controllare lo stress, capisco che non è facile, ma esso è il primo detonatore. Fai sport, dedica dei momenti per i tuoi svaghi etc. In ordine ai farmaci devi trovare la giusta molecola ed il giusto dosaggio nonchè un bravo professionista. Bisogna avere tenacia e costanza perchè una via d'uscita esiste. In bocca al lupo ed a disposizione per qualsiasi altro quesito.
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la derealizzazione/depersonalizzazione è un'esperienza delle più devastanti dello spettro dell'ansia. In pratica è come sentirsi attore estraneo in una storia estranea. Si crea un circolo vizioso che se non fermato ti porta a non vivere. Da quello che hai postato affermi di aver fatto terapia farmacologica, psicologica etc. senza ottenere alcun miglioramento.
Personalmente nella mia lunga carriera ne ho sofferto anche io per un determinato periodo. Quello che posso suggerirti è in primis di controllare lo stress, capisco che non è facile, ma esso è il primo detonatore. Fai sport, dedica dei momenti per i tuoi svaghi etc. In ordine ai farmaci devi trovare la giusta molecola ed il giusto dosaggio nonchè un bravo professionista. Bisogna avere tenacia e costanza perchè una via d'uscita esiste. In bocca al lupo ed a disposizione per qualsiasi altro quesito.
Il problema mio e appunto il come riuscire a non pensare ad avere queste sensazioni...
Tutti, compreso lo psicologo, mi dicono sempre di non avere il pensiero fisso a tutto ciò. Bene, io è da tempo che ho accettato la mia situazione e cerco di conviverci, ma è tutto inutile... Tra l'altro ora sto peggiorando di nuovo con i sintomi e noto che verso sera, oppure quando mi trovo in posti bui, avverto ancora di più quella sensazione di stranezza e distacco.
Quanto tempo ci hai messo ad uscirne? Hai assunto qualche farmaco? Provavi confusione? Mi potresti dare qualche dritta sul come comportarmi con tutte queste sensazioni? Credimi le ho provate tutte... Ho paura che la mia vita possa andare in rovina non potendomi creare in futuro una famiglia a causa di questo problema che mi affligge...
Che poi credimi, riesco a fare tutto. Cioè, nulla mi ferma, come se la mia vita fosse normale. Infatti chiunque mi conosce pensa che la mia sia solo fissazione poiché tutti mi vedono tranquillo esternamente ma dentro solo io so quello che provo... Quindi non capisco che tipo di ansia sia visto che sono in grado di affrontare anche le cose più difficili...
Grazie per avermi risposto.
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Intanto auguri di buone feste.
Bene, io è da tempo che ho accettato la mia situazione e cerco di conviverci, ma è tutto inutile...
Convivere con l'ipertensione, il diabete ok ma con il tuo problema è impossibile, perchè tutto questo di porta a non vivere ma a sopravvivere, infatti, come tu stesso affermi la sera sembra che i tuoi sintomi peggiorino.
Tutti, compreso lo psicologo, mi dicono sempre di non avere il pensiero fisso a tutto ciò.
Che provino loro a non avere il pensiero fisso, come dico sempre bisogna provare per credere, quindi quello che ti dicono solo solo c.......te, infatti la gestione del pensiero si ha quando tutto fila liscio, oppure i sintomi sono minimi.
Alle domande rispondo così:
- ho sofferto della tua stessa patologia per circa sei mesi (poi ti dico quello che ho fatto);
- ho usato per circa un anno dei farmaci antidepressivi che non si utilizzano solo per la depressione;
- è più che normale provare confusione, il tuo cervello in quella fase è un turbinio di pensieri.
Quindi non capisco che tipo di ansia sia visto che sono in grado di affrontare anche le cose più difficili...
L'ansia ha delle comorbidità, in pratica anche se non hai sensazioni ansiogene di paura, panico etc. in te quest'ansia è stata trasformata in una sua variante: la derealizzazione. Hai, come tutti noi soggetti ansiosi, una buona corazza, ma sotto di essa si nascondono debolezze. Senza entrare nello specifico di trattati di medicina etc. quello che posso suggerirti per poter uscire da questa situazione e poterla gestire è la seguente:
- controllo o gestione dello stress;
- visita specialistica con terapia farmacologica. Anche se fatta in passato molto probabilmente non ha funzionato per diversi motivi: basso dosaggio del farmaco; utilizzo per poco tempo, errata molecola. Il farmaco è come un vestito, deve essere cucito sulla persona, quindi trovare la molecola giusta al primo colpo è questione di fortuna.
- puoi abbinare una psicoterapia (ma breve) per la gestione delle emozioni;
- fare sport, corsa, lunghe passeggiate, etc. in quanto il corpo umano secerne endorfine.
Quindi, ripeto, la via d'uscita esiste e vedrai che con lo specialista giusto ne uscirai in breve tempo.
Resto sempre a disposizione per qualsiasi delucidazione, ricordandoti che il tutto deve essere sottoposto ad un professionista, perchè il fai da te in questa materia è vietato.
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Il problema mio e appunto il come riuscire a non pensare ad avere queste sensazioni...
Tutti, compreso lo psicologo, mi dicono sempre di non avere il pensiero fisso a tutto ciò. Bene, io è da tempo che ho accettato la mia situazione e cerco di conviverci, ma è tutto inutile... Tra l'altro ora sto peggiorando di nuovo con i sintomi e noto che verso sera, oppure quando mi trovo in posti bui, avverto ancora di più quella sensazione di stranezza e distacco.
Quanto tempo ci hai messo ad uscirne? Hai assunto qualche farmaco? Provavi confusione? Mi potresti dare qualche dritta sul come comportarmi con tutte queste sensazioni? Credimi le ho provate tutte... Ho paura che la mia vita possa andare in rovina non potendomi creare in futuro una famiglia a causa di questo problema che mi affligge...
Che poi credimi, riesco a fare tutto. Cioè, nulla mi ferma, come se la mia vita fosse normale. Infatti chiunque mi conosce pensa che la mia sia solo fissazione poiché tutti mi vedono tranquillo esternamente ma dentro solo io so quello che provo... Quindi non capisco che tipo di ansia sia visto che sono in grado di affrontare anche le cose più difficili...
Grazie per avermi risposto.
Ti dico la mia esperienza:
Soffro da sempre (anche) di derealizzazione/depersonalizzazione, e se osservi criticamente la realtà, ne soffriamo tutti, chi più chi meno.
E ci credo, abbiamo creato un mondo invivibile e altamente spersonalizzante, la progressiva estrema digitalizzazione di certo non giova, ha degli indubbi vantaggi, ma anche alti costi, pagati per lo più dai più fragili.
E' un processo in atto da tempo, il concetto fabbrica/catena di montaggio/specializzazione/ottimizzazione tempi/metodi è iniziato da più di un secolo, negli USA con il Fordismo, ma negli anni 80 ha avuto una forte accellerazione, il web ha dato la mazzata finale, e non finisce certo qui, purtroppo.
La scienza medica, nel suo ramo psichiatrico, ma non solo, non fa eccezione a questa logica malsana, e si inventa dal nulla nuove "patologie", che poi pretende di "curare" con "farmaci" dall'utilità molto dubbia, a fronte di pesanti effetti collaterali certi.
La "nuova molecola con effetti collaterali trascurabili" è una barzelletta cui ho smesso di credere da tempo.
Semplicemente vengono propinati psicofarmaci, che non sono caramelle, più o meno a caso che, sempre a caso, vengono cambiati quando non funzionano, ovvero sempre, al netto di un effetto placebo.
La logica è quella di indebolire ulteriormente la persona, creare una dipendenza e così fidelizzarla, è il modello "centro commerciale" applicato alla mente.
Esiste poi un fenomeno alquanto bizzarro: vengo a sapere dell'esistenza di queste patologie, vado da un "esperto", mi appiccica queste etichette, e mi sento di avere più controllo, ovviamente sbagliando, invece sto solo cronicizzando il problema, per la gioia di chi specula sulle altrui fragilità.
Dopo questo pippone storico-sociologico, vengo al dunque: si possono minimizzare (non eliminare) queste sgradevoli senzazioni con metodi più sani e rispettosi dell'essere umano: imparare a respirare bene e consapevolmente, ottima alimentazione il più possibile naturale (in un mondo ideale autoproduzione del cibo, ma si fa quel che si può), attività fisica all'aria aperta (niente palestre/piscine), contatto frequente con la natura, meglio non addomesticata, wilderness, compagnie sane, buoni libri, buona musica, spegnere periodicamente i device, potrei dilungarmi ma il concetto è questo, restare umani.
Un amico sincero, se hai la fortuna di averlo, vale più di mille psicoterapeuti ed è gratis.
Questa è la mia conclusione dopo anni di esperienza, naturalmente non è il Verbo, ma puoi prenderlo in considerazione.
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