Derealizzazione e depersonalizzazione, come superarle?

  • È probabile che tu ti sia fissato... anche perché appunto è un fenomeno causato dall'ansia, che però a sua volta la alimenta... ma su cosa lavora allora lo psicologo?

    Lungi da me giudicare un professionista senza conoscere nulla, ma dalle righe che hai scritto mi pare un approccio alquanto insolito, a meno che non stia tentando di spronarti.

    Al di là della tua realizzazione lavorativa, su cui lui può incidere ben poco (a meno che non stia lavorando su lati del tuo carattere per aiutarti ad avere più soddisfazione), non propone nulla per questa "semplice ansia"?

    Lo fa per spronarmi, dice che è tutta fissazione... però io mi sento diverso, cioè è impossibile che in un'anno io non abbia potuto abbatterla se così fosse. Io provo a conviverci (ci sto lavorando già da parecchio tempo), ma non vedo miglioramenti e questa situazione mi fa molto paura...


    Lui oltre al fatto di dirmi di non lamentarmi e di andare avanti sempre nonostante il problema, mi consiglia di effettuare la tecnica dell'ABC, ovvero una tecnica che ti permette di modificare il pensiero scrivendo su un foglio di carta le alternative che potrei avere, anziché pensare sempre la stessa cosa. Però a volte mi sento uno stupido nel farla perché vedo che non cambia nulla.

  • Ciao a tutti ragazzi, vivo una grande angoscia. Soffro di derealizzazione e depersonalizzazione da anni ormai, con tutti i sintomi, e alcuni sintomi che ho letto solo pochissime volte. Il mio problema è che certe volte quando chiudo gli occhi, oppure quando guardo fisso o parlo con una persona vedo come se si allontana sempre di più, e invece a occhi chiusi sembra come se diventassi sempre più piccolo con annesse vertigini. Ho letto che possono essere crisi epilettiche, e immaginate da buon ipocondriaco quale può essere la situazione attuale. Qualcuno ha mai provato qualcosa di simile?

  • Soffro di derealizzazione e depersonalizzazione da anni ormai, con tutti i sintomi, e alcuni sintomi che ho letto solo pochissime volte

    Intanto ciao e benvenuto nel forum. Come sempre mia abitudine rappresento che non sono un medico ne figura similare, ma solo un semplice paziente con 30 anni di esperienza di ansia/depressione sulla mia persona e che nulla potrà sostituire uno specialista nella valutazione del tuo stato di salute, la mia è solo esperienza personale con pareri personali.


    Questi stati ansiogeni sono stati diagnosticati da uno specialista, oppure derivano da una lettura che solitamente il dott. Google ci propina in base ai nostri sintomi? Sono due tipologie comorbidità ansiogene/depressive diverse una dall'altra:

    - la derealizzazione porta la persona a percepire l'ambiente circostante come irreale, sconosciuto o insolito e manifesta una sensazione soggettiva di non-appartenenza a ciò che fa o dice. Essa può presentarsi in forma di episodi brevi e ricorrenti o in periodi continui e di lunga durata;

    - la depersonalizzazione è un senso di estraneità rispetto al proprio corpo, in pratica è come assistere ad un film il cui attore principale sei tu.

    Queste esperienze possono verificarsi anche in soggetti normali, in presenza di un particolare stato di affaticamento, alti livelli di ansia e grandi stress emotivi.

    Certamente se come dici sei anche ipocondriaco tale sintomatologia viene amplificata.

    Racconta un pochino del tuo vissuto perchè queste "sensazioni" non vengono a galla da un giorno all'altro.

    In bocca al lupo e per qualsiasi domanda a disposizione :)

    Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza. (Oscar Wilde)


    I miei post - N.B. non sono medico né figura similare, ma questa è un'altra storia

  • Sono tutti diagnosticati da una psichiatra in collaborazione con un neurologo, vengo da un infanzia piena di ricoveri e operazioni, da li ho cominciato ad avere attacchi di panico e paura di qualsiasi malattia, secondo voi questi sintomi che ho elencato sopra possono essere dovuti a qualche malattia celebrale, ai miei problemi di vista (trapianto cornea, forte astigmatismo e miopia elevata) insieme ad una forte derealizzazione ?

  • Sono tutti diagnosticati da una psichiatra in collaborazione con un neurologo, vengo da un infanzia piena di ricoveri e operazioni, da li ho cominciato ad avere attacchi di panico e paura di qualsiasi malattia, secondo voi questi sintomi che ho elencato sopra possono essere dovuti a qualche malattia celebrale, ai miei problemi di vista (trapianto cornea, forte astigmatismo e miopia elevata) insieme ad una forte derealizzazione ?

    Ciao, ti rispondo ancora io perchè nella mie fasi iniziali di depressione/ansia ho vissuto personalmente episodi di derealizzazione. Allora ero all'inizio e mi sembrava di stare in un altro luogo, insomma tutti quei sintoni che appartengono a tale disturbo.

    Alla base di tutto c'è l'ansia e da questa possono nascere sintomi che portano a soffrire di tali patologie. Certamente come tutte le basi ansiogene se nascono quali risposte ad una fonte di stress, una volta cessato questo periodo si rientra nella normalità. Il problema e qui si entra nella patologia è che quando lo stress si percepisce in maniera esponenziale nonostante sia trascorso un lungo arco temporale, allora ci troviamo difronte ad una patologia psichiatrica.

    Come sempre ribadisco che i sintomi lievi o moderati, insomma quelli che si riescono a gestire tramite tecniche (se guardi i miei post sono gli stessi che indico per la gestione dell'ansia), mentre se essi sono tali da interferire con il vivere quotidiano, allora c'è bisogno di una visita specialistica e se del caso abbinata una psicoterapia.

    Penso che il tutto nasca come fonte di uno stress prolungato e derivato dai problemi che hai evidenziato, anche perchè se fossero dovuti ad una malattia cerebrale sicuramente il tutto ti era stato già diagnosticato, come anche credo che è da escludere l'ipotesi di crisi epilettiche (infatti il neurologo non ha riscontrato nulla) .

    Queste patologie sono sottostimate, si calcola che solo il 2% si presenta dallo specialista per una cura, talune persone la trascinano per anni come segno caratteriale della propria persona, quindi sofferenza inutile.

    Dici di soffrire da anni ed il tutto ti è stato diagnosticato da medici specialisti, pertanto, credo, che ti abbiano dato una cura.

    Come sempre a disposizione per qualsiasi domanda ed un grande in bocca al lupo :)

    Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza. (Oscar Wilde)


    I miei post - N.B. non sono medico né figura similare, ma questa è un'altra storia

  • Innanzitutto grazie mille per avermi risposto, si ho fatto una semplice visita neurologica 2 anni fa,dici che si sarebbe visto qualcosa?

    Mi impaurisco perché sono sintomi che non vedo a nessun altra persona e sono sintomi della sindrome di alice nel paese delle meraviglie, che è dettata dall’emicrania e dalle crisi epilettiche.

  • si ho fatto una semplice visita neurologica 2 anni fa,dici che si sarebbe visto qualcosa

    In due anche, credimi, qualsiasi cosa pensi avrebbe già evidenziato grossi problemi e non sintomi. Come scritto nel mio post, tra le comordità la derealizzazione è quella che si trova in fondo alla scala degli stress, ma è sottovalutata, molte persone la confondono con vertigini e giramenti di testa.

    Intanto l'emicrania ha dei sintoni ben connotati, si può avere la classica aurea, scotomi visivi, dolore alle tempie etc. per le crisi epilettiche credo che in due anni ti sarebbe già stata diagnosticata tale patologia, quindi se hai anche fatto una visita neurologica escludila.

    Credo, ma come sempre non conoscendo la tua storia, che il tutto sia fonte di una stato di stress prolungato nel tempo e quello che scrivi sia frutto di quando interroghi il MALEDETTO DOTT. GOOGLE. Quello è un medico perfido da cui star lontano, riporta più malattie che un trattato di medicina.

    In bocca al lupo e sempre a disposizione :)

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  • Salve a tutti. Sono Alessandro, ho 21 anni e ancora oggi purtroppo a distanza di un anno e 3 mesi non sono riuscito a fermare i sintomi della derealizzazione.


    Oltre a questo negli ultimi quattro mesi ho cercato di accettare la cosa senza farci più neanche caso... ma nulla, è sempre lì. Mi sento distaccato, strano, come se tutto quello che percepisco attorno fosse dentro un gioco. Sono stanco di combattere con questa situazione 24 ore su 24 nonostante la psicoterapia, quindi quello che mi chiedo realmente è se si può uscirne, ritornando come prima e percepire la realtà come una volta..


    Aspetto un vostro riscontro, se qualcuno è riuscito a guarire da tutto ciò... Non so più cosa pensare e cosa fare..


  • Buongiorno! Sono Ipocondriaportamivia, ho 23 anni, avevo già scritto qualche anno fa su questo forum. All'epoca ero una ragazzina di 17 anni ed avevo una lieve ansia, ipocondria ed attacchi di panico. Segui per circa 6 mesi un percorso psicologico, che ho deciso stupidamente di interrompere frettolosamente in quanto credevo di stare bene. E per due anni così è stato in realtà... Ho fatto di tutto, discoteche, luoghi affollati, pazzie varie. Poi.. Qualcosa ha iniziato a cambiare, piano piano, senza avvisare, o meglio, forse non volevo sentirlo io, per cui continuo la mia vita come se niente fosse, uscendo e facendo cose della mia età.

    Arriva poi la pandemia, 2020... Mio padre ricoverato all'ospedale di Perugia con il rischio di dover essere intubato. Questo mi destò molte preoccupazioni; iniziai quindi a mangiare e a non fare nulla, mangiavo anche 500 gr di cioccolata al latte al giorno, così, senza pensarci e senza avere fame soprattutto, prendo così all'incirca 6 chili. Passa il lockdown, riesco e tutto sembra abbastanza normale, io riperdo i chili presi, esco con le mie amiche, ma iniziavo già ad avvertire che qualcosa in me cambiava, ero in ansia quando uscivo..Ricominciava un pò di ansia anticipatoria.. Ma vado avanti, senza dargli troppa importanza, attribuendo il problema al periodo e che tutto sarebbe passato in tempi brevi.

    Arriva il 2021, a gennaio scopro di avere il Covid, con esattezza 46 giorni di Covid.. Diciamo che della quarantena non ho un brutto ricordo, certo, stare in casa non era il massimo, ma da una parte forse mi faceva pure comodo. Ricordo che l'unica preoccupazione era quella che la mia relazione ne potesse risentire. Esco dal Covid, riprendo la mia vita; 10 Maggio 2021, succede una delle cose più brutte nella mia vita, se non la più brutta... La mia gatta Emilù, dopo 13 anni mi ha lasciata, così, improvvisamente...Non so bene come spiegarvi quello che lei rappresentava e rappresenta tuttora per me.. Chi ha un animale sicuramente mi potrà capire. Quel momento, è stato IL momento.. Io da lì sono invasa da un grande dolore, che inizia piano piano a logorarmi, inizio quindi ad uscire sempre di meno. A luglio dopo aver fatto la vaccinazione per il covid, iniziano mille paranoie, che mi hanno portato a fare analisi del sangue e un accesso al pronto soccorso nel giro di 1 mese, sempre tutto nella norma, sono attacchi di panico. Nel frattempo io ero in cura da una psicologa, con la quale però non ho avuto grandi risultati, anzi proprio nessuno, perchè non sentivo mio il percorso, così decido di lasciare.

    Le cose continuano a peggiorare, finchè ad ottobre, in università facciamo un corso, BLSD, faccio infermieristica. Bene, durante il BLSD un infermiere esordisce con "Ah ma ragazzi, cioè l'arresto cardiaco può prendere a tutti eh". Io SCIOCCATA. Da quella frase, inizio a pensarci, a rimuginare a non capacitarmi di come il mio cuore sanissimo potesse andare in contro a quello. Da lì, il mio tracollo, inizio a non uscire più, il 30/12 faccio l'altra dose di vaccino e la sera mi viene un attacco di panico fortissimo, che mi ha portato a chiamare il 118.

    Continuo così, a non uscire più.. A gennaio il mio ragazzo mi fa una sorpresa per il mio compleanno, NON ME LA SONO GODUTA PER NIENTE. Un'ansia atroce, un'angoscia allucinante. Contavo le ore che mancavano per tornare a casa..

    A gennaio arriva a casa mia, mia nonna con l'Alzheimer fortemente peggiorato, con la quale io non ho mai avuto un rapporto idilliaco; intendiamoci, la malattia è tremenda e non è una passeggiata vederla così, ma per me è stato un periodo molto buio; ora, dopi un'attenta ricerca si trova in una struttura dove se ne prendono cura, si trova molto bene per fortuna.

    Decido di affidarmi ad una psicologa con approccio strategico breve, io credo mi abbia dato la mazzata finale. Peggioravo seduta dopo seduta, in quanto lei non mi stimolava ad uscire, ma anzi mi diceva il contrario. Un giorno, ho poi scoperto durante una seduta online che suo nipote era presente nella stanza durante il colloquio, decido quindi di lasciare anche questo percorso.


    A questo punto mi ritrovo "da sola", con attacchi di panico tutti i giorni; paura di morire, sensazione proprio che il mio corpo se ne sta andando; senso di irrealtà e confusione totale, della serie che mi specchio e non mi riconosco, a volte ho il dubbio di dove io sia; gambe pesanti come lastre di marmo; oppressione forte al petto; capogiri; bisogno di fare respiri profondi ma che si bloccano; risvegli notturni con angoscia, dove a volte sono in totale confusione; parestesie agli arti. Mi sembra assurdo che io sia VIVA. Ho pensieri ossessivi sulla morte, in particolare sull'arresto cardiaco.

    Il 27/03 ennesimo accesso al PS, controllata dalla testa ai piedi.. Attacco di panico, perfetto, di nuovo.

    Così, decido di andare da una psichiatra, che mi prescrive Zoloft da 50 mg e Lexotan 5gtt; 5gtt; 10gtt. E conclude la sua prescrizione con "Senza non ce la farai mai" io esco devastata dall'ambulatorio. Terrorizzata dagli effetti collaterali che potrebbe dare la terapia; decido quindi di non effettuare la terapia. Ora sono in cura da una psicologa, ho fatto solo una seduta lunedì.

    Spero davvero di poter risolvere, perchè sto vivendo una vita "non vita", dove ho paura anche di stare a casa da sola; di andare a pranzo da mio padre; di andare a camminare intorno casa; di andare a cena fuori, perchè non riesco a mangiare nulla.

    In questo periodo ho perso 7 chili in 2 mesi, da ieri ho ricominciato piano piano a mangiare.

    Scusate per la lunghezza del messaggio; non so se ci sono errori :grinning_face_with_sweat: . Buona giornata, fatemi sapere le vostre esperienze e soprattutto consigli per distrarsi, o cosa fate voi in questo periodo!

    Voglio pensare che non siamo soli :red_heart:

    p.s: ho dimenticato di dire, che tutte le persone che ho attorno, parenti, amiche e fidanzato, mi sostengono, comprendono e aiutano tanto..

  • Ciao, ti capisco benissimo.

    Ho passato un periodo abbastanza lungo, diciamo 3 anni pieni, con escalation di ansia, fobie e attacchi di panico. Finito svariate volte in ospedale, col cuore a mille o senza poter respirare (in realtá respiravo benissimo ma la mia testa mi diceva il contrario). Il tutto per una coincidenza di cose: un lutto che mi ha straziato e un affetto che mi ha abbandonato del tutto in contemporanea. Da quel momento ho dovuto farmi forza per cercare di andare avanti, non riuscivo a fare più nulla da solo, neppure correre sul tapis dentro casa o guidare l’auto (io che adoro guidare). Uscire era uno strazio, continua fame d’aria, ansia anticipatoria, cuore a palla. Nel frattempo la persona che mi ha voltato le spalle è stata (volente o nolente) sempre presente perchè si tratta di una parente e questa cosa mi uccideva ogni volta. Vederla serena mentre io soffrivo ha rischiato di farmi cadere in depressione. Uno psichiatra ha provato a farmi assumere farmaci per evitare il tracollo e li paradossalmente è iniziata la mia ripresa. Pianto dopo pianto mi sono detto che no, non potevo cadere in quel limbo. Oggi vivo con la consapevolezza che le brutte sensazioni che più o meno spesso mi attanagliano sono transitorie, che basta aspettare e passano. Mi controllo maggiormente, puntuale con le analisi e con le prove cardiache (faccio sport e mi fa stare un pelo più tranquillo). Sono la persona di qualche anno fa, prima che tutto accadesse? No, quella persona non esiste più, oggi so di essere fragile ma al contempo forte perchè passare quello che ho passato (e che passo ancora) ed essere ancora lucido mi fa capire che ho speranza. Le persone che ho attorno mi hanno appoggiato? Alcune si, poche, altre meno. Ma ognuno è libero di pensarla come crede.

    Tutto questo per dirti che non sei sola, c’è chi (come me) ti capisce e sa ció che provi.

    Vamos, coraggio! 😊

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