Anno 2006. Ho 12 anni. Sono in piena scuola media... E sono un ragazzino molto solo.
Ciò che amo è la lettura, soprattutto di storie fantastiche. Per naufragare con l immaginazione in universi fantastici e meravigliosi. E per allontanarmi dalle tristezze della vita.
Ed è in questo periodo che scopro lo scittore che per moltissimi anni mi accompagnerà come idolo letterario. Un autore a cui è impossibile affibiare un genere perché sconfina tra la fantascienza, l horror e il fantasy-mitologico. Parlo di Howard Phillips Lovecraft, il Solitario di Providence, con il suo spaventosissimo ciclo letterario dei Miti di Cthulhu.
H. P. Lovecraft nasce a Providence, nel Rhode Island, nel 1890 e dimostra fin da subito la sua precocità sia come scrittore di prose e versi, sia come saggista scientifico, in particolare di chimica e astronomia.
La sua esistenza è triste, solitaria e tormentata.
Basti pensare che suo padre muore in manicomio quando ancora Lovecraft è un bambino. Non solo: sua madre, una donna molto apprensiva, convince il figlio di essere così brutto da spaventare gli altri bambini, in modo da convincerlo a non uscire più a giocare con gli altri e a tenerlo in casa solo per sé.
Nel bambino Lovecraft, ridotto così alla solitudine, nasce un immenso universo mentale e onirico favorito dalle sue onnivore letture nella vasta biblioteca del nonno che spaziano da letture fantastiche, come Poe, Bierce, Le mille e una notte, e molto altro, e saggi scientifici, in particolare di chimica e astronomia.
L universo mentale che accompagnerà Lovecraft per tutta la vita sarà la base per il suo capolavoro letterario : i Miti di Cthulhu.
Le chiavi simboliche e fantastiche che fin da bambino popolano i sogni di Lovecraft sono un immenso altopiano che sconfina all infinito, una strada di stelle che si perde nel cielo, una città titanica e grandiosa nelle fondamenta della quale pullulano ripugnanti creature da incubo che riempiono di orrore e meraviglia.
I Miti di Cthulhu sono una serie di racconti, più o meno concatenati, che narrano le gesta di creature fantastiche e mitologiche.
Le storie principali sono : Le montagne della follia, L ombra calata dal tempo, La cosa sulla soglia, La maschera di Innsmouth, La casa delle streghe, Dagon, Colui che sussurava nelle tenebre, Il richiamo di Cthulhu, Il colore venuto dallo spazio, L orrore di Dunwich, Dall abisso del tempo, e molte altre.
I Miti di Cthulhu fanno riferimento a ere della Terra precedenti l avvento dell umanità.
Praticamente tutto ciò che crediamo di sapere sulla storia della Terra è falso ! L umanità non è né la prima né la più potente delle civiltà che hanno dominato sulla Terra.
Il mito dunque narra delle razze extraterrestri filtrate dalle stelle sulla Terra in epoche remotissime portando con sé i propri dèi, ovvero i Grandi Antichi (the Great Old Ones), divinità oscure e blasfeme, di dimensioni colossali, dall aspetto ripugnante di cui il Grande Cthulhu è il sacerdote.
I Grandi Antichi giunsero da remotissimi abissi cosmici o da dimensioni ignote, e poterono spostarsi quando le stelle furono allineate.
Così vengono descritti 《Non erano fatti di carne e sangue. Avevano una forma... Ma quella forma non era fatta di materia. Quando le stelle si allinearono, poterono spostarsi da un mondo all altro attraverso lo spazio cosmico...》
Sulla Terra edificarono monolitiche città, come la Morta R'lyeh, così descritta 《La citta-cadavere, da incubo, chiamata R'lyeh... Fu costruita incalcolabili eoni prima della storia conosciuta, da enormi, ripugnanti forme che gocciolarono dalle stelle oscure. Ivi si stabilirono il Grande Cthulhu e le sue orde, nascosti in verdi, limacciosi sotterranei...》
Il potere dei Grandi Antichi era sconfinato ed assoggettarono così innumerevoli civiltà extraterrestri, contendendosi il dominio della Terra con epici scontri.
Però il potere dei Grandi Antichi era associato alle stelle 《Quando le stelle si allinearono, poterono spostarsi da un mondo all altro attraverso lo spazio cosmico; ma quando le stelle non furono più allineate, non poterono sopravvivere.》
Così vennero imprigionati dagli Dèi Antichi (the Elder Gods) e dagli Dèi Esterni (the Outer Gods) nelle profondità degli oceani o in lontani sistemi stellari, destinati ad attendere per lunghi eoni... 《Ora giacciono tutti nelle loro case di pietra nella città di R'lyeh, difesa dagli incantesimi del Grande Cthulhu.》
I Grandi Antichi però hanno la facoltà di comparire in sogno ai popoli della Terra 《Sanno sempre tutto ciò che accade nell Universo. [...] Sono capaci di comunicare con gli umani comparendogli in sogno.》
Così, nel corso delle ere, innumerevoli culti umani e non-umani adorarono queste oscene divinità eseguendo riti abominevoli in loro onore.
La litania intonata nella lingua dei Grandi Antichi è 《Ph'nglui mglw'nafh Cthulhu R'lyeh wgah'nagl fhtagn》, ovvero 《Il Grande Cthulhu attende sognando nella Morta R'lyeh》.
L arabo pazzo Abdul Alhazred, in preda a visione mistica (o, più facilmente, in preda ai fumi dell oppio), vede in sogno il Grande Cthulhu e la Morta R'lyeh, e scrive nel Necronomicon (Al Azif in arabo) il seguente versetto in onore dei Grandi Antichi 《Non è morto ciò che può attendere in eterno, E con il volgere di stani eoni la morte stessa può morire.》
Ora, i Grandi Antichi giacciono imprigionati nelle loro tombe, ma secondo il mito quando le stelle saranno nuovamente allineate i Grandi Antichi torneranno sulla Terra dagli abissi di follia in cui sono stati confinati e porteranno la pazzia tra gli esseri umani 《Quando le stelle si saranno allineate alcune forze ignote libereranno i corpi dei Grandi Antichi. [...] I sacerdoti segreti faranno risorgere il Grande Cthulhu dalla tomba per ripristinare il suo dominio sulla Terra... L umanità diverrà come i Grandi Antichi: libera e selvaggia, al di sopra del bene e del male, senza leggi né morale. [...] Gli Antichi liberati insegneranno all umanità nuovi modi di urlare e uccidere, e tutta la Terra brucerà in un olocausto di estasi e libertà.》
Ecco una breve filastrocca che illustra il mito dei Grandi Antichi : Carol of the Old Ones https://youtu.be/1ftld7Ohojg
《Ci immergeremo nelle tenebre degli abissi e nella tana del profondo dimoreremo per sempre tra la meraviglia e la gloria.》
Howard Phillips Lovecraft
Howard Phillips Lovecraft e i Grandi Antichi
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Bello...io iniziai a leggere Lovecraft un po' più grandicello. Avevo 14 anni e me ne innamorai
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Anche io ho sempre adorato Lovecraft.
In particolare, mi piace un sacco "la casa delle streghe": è un racconto che sembra davvero un incubo.
In generale, ciò che apprezzo del suo stile è il fatto di mantenere una forma di puntigliosita' nei suoi racconti: date, dettagli, luoghi, spedizioni e quant'altro sono sempre descritti nel dettaglio, il che contribuisce a garantire una forma di verosimiglianza alla vicenda narrata.
In più, apprezzo molto i passi in cui analizza il collegamento tra la sua rappresentazione dell'universo e le vere teorie scientifiche: ad esempio l'idea che il nostro mondo sia solo una proiezione tridimensionale di realtà multidimensionali, dalle quali di fatto provengono i Grandi Antichi.
Infine, l'elemento che più mi piace è il fatto che i suoi protagonisti sono sempre persone che si trovano a contatto con l'ignoto e ne vengono travolti, finendo per impazzire o morire (salvo il caso di Innsmouth, in cui il protagonista diventa parte del popolo degli Abissi), senza poter fare nulla per opporsi alle forze molto più grandi di loro con cui vengono in contatto. Secondo me è un ottima rappresentazione, quantunque romanzata, della reale posizione dell'uomo nell'universo. -
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Grazie dei preziosi interventi fran235 e solitario92 !
Hai perfettamente ragione su tutto, Solitario. Le cose che hai detto sono le stesse che colpiscono anche me : la precisione nei dettagli e nei particolari, il puntiglioso dettaglio scientifico, il collegamento tra magia-occultismo e scienza.
Che dire, Lovecraft è un genio. Non per niente è considerato il solo scrittore horror in grado di rivaleggiare con Edgar Allan Poe... -
Ciao LuceOscura, provo a chiederti una cosa, essendo arrivata qui dal thread in cui hai postato i tuoi disegni e dipinti.
Ho una bibliotechina anche interessante che risale alla mia adolescenza, in cui esoterismo-horror e fantasy l'hanno fatta da padrone.
Ci sono tanti volumi di Lovecraft, che erano anche regali dell'amico coetaneo e compagno di liceo con cui condividevo questa passione totalizzante.
Sono stata una divoratrice di testi in materia, e credo non mi sia sfuggita neanche una pagina di letteratura "gotica".
Eppure...non sono mai riuscita a leggere più di cinque pagine di Lovecraft...
Così some non sono mai riuscita a leggere più di cinque pagine di Tolkien, la cui trilogia più nota si rova nella stessa micro-bilbioteca personale, quasi intonsa da decenni.
E' proprio un tuo parere che ti chiedo, se avrai la bontà di darmelo : perchè, secondo te, ho amato tanto quel mondo, e sponsorizzerei personalmente un monumento all'immenso E. A. Poe, di cui credo di aver letto tutto a costo di farci l'alba, mentre non sono mai riuscita a leggere Fantasy (così come non riuscirei a leggere fantascienza) -
Ho approcciato con gran interesse e piacere le opere di Lovecraft nel mio periodo da giovane nichilista
Ora come ora lo troverei un pelo alienante e deprimente.
Direi che Poe e Lovecraft non potrebbero essere più differenti: uno sanguigno e profondo conoscitore dell'animo umano, l'altro beh... Gli umani nella cosmogonia lovecraftiana non contano un fico secco e perciò non ricordo descrizioni dei personaggi umani significative. Più che altro fanno da narratore.
Detto ciò il mondo di Lovercraft esercita tuttora un'attrazione verso di me. -
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Poe e Lovecraft non potrebbero essere più differenti: uno sanguigno e profondo conoscitore dell'animo umano, l'altro beh... Gli umani nella cosmogonia lovecraftiana non contano un fico secco e perciò non ricordo descrizioni dei personaggi umani significative.
Bella riflessione!
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Ciao LuceOscura, provo a chiederti una cosa, essendo arrivata qui dal thread in cui hai postato i tuoi disegni e dipinti.
Ho una bibliotechina anche interessante che risale alla mia adolescenza, in cui esoterismo-horror e fantasy l'hanno fatta da padrone.
Ci sono tanti volumi di Lovecraft, che erano anche regali dell'amico coetaneo e compagno di liceo con cui condividevo questa passione totalizzante.
Sono stata una divoratrice di testi in materia, e credo non mi sia sfuggita neanche una pagina di letteratura "gotica".
Eppure...non sono mai riuscita a leggere più di cinque pagine di Lovecraft...
Così some non sono mai riuscita a leggere più di cinque pagine di Tolkien, la cui trilogia più nota si rova nella stessa micro-bilbioteca personale, quasi intonsa da decenni.
E' proprio un tuo parere che ti chiedo, se avrai la bontà di darmelo : perchè, secondo te, ho amato tanto quel mondo, e sponsorizzerei personalmente un monumento all'immenso E. A. Poe, di cui credo di aver letto tutto a costo di farci l'alba, mentre non sono mai riuscita a leggere Fantasy (così come non riuscirei a leggere fantascienza)Ciao gloriasinegloria
Ti porto la mia stima per apprezzare un autore di alto livello come è stato E. A. Poe.
Ammetto di non conoscerlo particolarmente bene, avendo letto di lui solo le opere principali. Ma mia madre lo conosce benissimo e lo considera il suo idolo letterario, e perciò me ne ha parlato molto spesso, fin dall infanzia. Perciò in un certo senso lo conosco e lo stimo.
Ti porto la mia stima anche per apprezzare il genere gotico, dato che non sono in molti che apprezzano questo genere letterario. E per me trovare chi lo apprezza è un po' come trovare un faro nella nebbia.
Rispondendo alla tua domanda, personalmente per me è difficile capire perché tu abbia apprezzato Poe ma non Lovecraft. E tieni conto del fatto che per Lovecraft, Poe è stato un idolo letterario da cui ha spesso attinto.
Forse è solo questione di gusti. Se a te piace il gotico puro e non ami ne il fantasy ne la fantascienza, di cui i racconti di Lovecraft sono abbondantemente infarciti, allora è difficile che ti piacciano i racconti di quest ultimo, come anche quelli di Tolkien.
Un altro motivo potrebbe essere che nei racconti di Lovecraft sono spesso presenti puntigliose descrizioni scientifiche che, se non si ha la passione della scienza, comprendo che potrebbero risultare anche noiose.
Oppure un altro motivo potrebbe essere il nichilismo serpeggiante nei racconti di Lovecraft, un nichilismo che costringe spesso a mettere in dubbio tutti i propri punti di riferimento, la morale e la stessa concezione di bene e male. Forse quest aspetto che in Lovecraft è presente potrebbe averti infastidito.
Io comunque propendo per il fatto che non ti è piaciuto per il semplice fatto di contenere parecchi elementi fantasy e fantascientifici. E se Lovecraft non ti è piaciuto credo che anche Tolkien, per il medesimo motivo, ti generi lo stesso effetto. -
[...] Poe e Lovecraft non potrebbero essere più differenti: uno sanguigno e profondo conoscitore dell'animo umano, l'altro beh... Gli umani nella cosmogonia lovecraftiana non contano un fico secco e perciò non ricordo descrizioni dei personaggi umani significative. Più che altro fanno da narratore.
Poe è stato senza dubbio un profondo conoscitore dell animo umano, tuttavia trovo che la mitologia/cosmogonia tracciata da Lovecraft rappresenti molto meglio l essenza dell esperienza umana, che di per se è temibile e sconcertante.
Infatti l essere umano nei racconti di Lovecraft non è altro che un granello di polvere in balia di un universo gelido ed indifferente. È una narrativa che secondo me rappresenta molto più fedelmente la condizione umana... -
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Grazie LuceOscura.
Intanto volevo complimentarmi sia con te che con Daliablu, per le vostre osservazioni profonde e interessantissime.
E grazie dell'interessamento al quesito personale che avevo lanciato.
Sì, riflettendoci può essere che quello che mi raffredda sia verso Lovecraft che verso la fantascienza siano gli addentellati scientifici. Ma ho trovato illuminante anche l'sservazione di Daliablu circa l'incidenza del "fattore umano".
La spiegazione che mi davo da sola, infatti, è un mix dei due fattori che riassumevo così : convinta da sempre che la vita abbia più fantasia di noi (come anche questi giorni ci stanno dimostrando, purtroppo) e convinta da sempre che nulla sia più misterioso e affascinante dell'animo umano, io mi apppassiono a tutto ciò che lo esplora mentre non sono attratta dalle sovrastrutture di pura fantasia (tipiche della fantasy) o dalle proiezioni di pura fantasia (tipiche della fantascienza) .
Non a caso devo confessare, consapevole di potermi prendere della zotica e becera, che persino la mitologia greca classica non riesce ad interessarmi neanche un po'.
E so quanta importanza le sia stata e le sia attribuita nell'immortalare pieghe umane, soprattutto in psicoanalisi.
Ma il ragionamento che mi viene è questo : se riconosci il tale "complesso" nel mito X è perchè conosci il complesso e lo riconosci nel mito, e non perchè il mito X te lo riveli. Per cui il riferimento al mito mi diventa sovrastruttura non essenziale e solo faticosa.
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