Da 4 anni senza lavoro

  • Dico in anticipo che le risposte progressiste/pietiste sono sbagliate, quindi che altra risposta rimane?

    Saranno sbagliate per te, per me il popolo è multietnico e chiunque viva in un paese, che sia italiano o cinese o camerunense fa lo stesso, non so se è chiaro altrimenti lo ripeto: sono uguali per me. Bisogna uscire da questa idea dei diritti di nascita, tanto più che oggi è pieno di persone con le più svariate origini nate in Italia, persone che fanno matrimoni misti, persone che nascono qui da genitori stranieri o anche da un italiano e uno straniero. E quindi? Vuoi fare il test del DNA per cercare i veri italiani depositari del diritto di supremazia sugli altri? Per carità! Si pensi a costruire il proprio valore senza calpestare gli altri.

  • E secondo te l'HR o il commercialista o il consulente addetto all'assunzione non lo vede all'INPS che è stato disoccupato un secolo o ha percepito l'rdc?

    Persino la bidella del centro dell'impiego se vuole sa quanti contributi hai versato.

    L'importante è farsi trovare occupati, fosse anche con attività in nero, studi, volontariato, è questo il punto.

    E comunque...l'opener che dovrebbe dire ad un colloquio? La mia massima ambizione nella vita era venire a fare il lavapiatti da te che mi paghi 5 euro l'ora a nero? Poi per indorare la pillola gli dovrebbe anche dire che tutto questo vuoto sul curriculum è stato perchè ci è voluto tempo a capire la sua vera vocazione? Cioè fare il lavapiatti?


    Nel mondo del lavoro regna solo ipocrisia a sfruttamento a parte poche lodevoli eccezioni, questa è la verità...

    È esattamente così, lo scrivo dall'inizio, bisogna mentire per meglio figurare. L'opener dovrebbe dire che poiché gli serve di lavorare è disponibilissimo a fare il lavapiatti, non ha problemi con turni e orari ed è disposto a dare il massimo. Stop. Niente pietismo, niente povero me, niente si assumono solo italiani. Mi basterebbe una di queste cose per scartarlo.

  • Ciao marco, hai provato a cercare come cameriere o aiuto in cucina?

    Adesso che inizia la stagione cercano un po' tutti...

    Sono lavori al limite dello schiavismo, spesso in nero e sempre sottopagati.

    Ormai non vanno più bene nemmeno per i novizi; motivo per cui giustamente nessuno vuole più farli.


    E' un problema loro e quindi che se la risolvessero loro, non che gliela devono risolvere i disoccupati.

    Li pagassero come si deve e con tutti annessi e connessi in forma diritti _ ore di lavoro, sicurezza, garanzie, ecc_ poi se non sono in grado di garantire queste robe vuol dire che le loro sono attività già virtualmente fallite.

    Qui hai ragione al 100%.

    Come fu per la questione del personale sanitario, per cui "litigai" per pagine e pagine di forum con una utentessa che negava tutto: siamo arrivati alla frutta anche in ambiente pubblico. Infermieri, oss e medici si licenziano dal pubblico per andare a lavorare nel privato prevalentemente all'estero, perché persino lo Stato in Italia non è più in grado di garantire un reddito decente e un adeguato carico di lavoro.


    Nel privato italiano dei settori non sanitari va ancora peggio. Tutti gli studi di settore indicano che l'Italia è uno dei Paesi al mondo con i peggiori imprenditori possibili; ambienti di lavoro tossici, carichi di lavoro impossibili, organizzazione inesistente, compensi da fame, etc. etc.


    Soprattutto dove esiste una gerarchia: il pesce puzza sempre dalla testa. La maggiore responsabilità è proprio degli imprenditori incapaci che al momento purtroppo sono la maggioranza sul mercato e hanno reso il mondo del lavoro un inferno.


    Chi pensa che il reddito di cittadinanza sia un problema per la disponibilità di personale: vive in un mondo che non esiste.


    Saranno sbagliate per te, per me il popolo è multietnico e chiunque viva in un paese, che sia italiano o cinese o camerunense fa lo stesso, non so se è chiaro altrimenti lo ripeto: sono uguali per me. Bisogna uscire da questa idea dei diritti di nascita, tanto più che oggi è pieno di persone con le più svariate origini nate in Italia, persone che fanno matrimoni misti, persone che nascono qui da genitori stranieri o anche da un italiano e uno straniero. E quindi? Vuoi fare il test del DNA per cercare i veri italiani depositari del diritto di supremazia sugli altri? Per carità! Si pensi a costruire il proprio valore senza calpestare gli altri.

    Il famoso "sogno multietnico" è sostenuto in maggioranza proprio da chi calpesta gli altri, poiché ad oggi la sostenibilità di questa multietnicità è a spese dei più deboli. Mentre la volontà di andare in quella direzione è a vantaggio (talvolta solo teorico) di chi sta bene.


    Essere multietnici va bene, ma deve essere a spese di chi può permetterselo. Lo scenario per cui il ricco imprenditore assume l'ingegnere indiano a metà prezzo e si fregia di essere "inclusivo" abbassando il costo del lavoro degli ingegneri italiani (che spendono di più per formarsi) è uno scenario ipocrita e pericolosissimo.

  • Essere multietnici va bene, ma deve essere a spese di chi può permetterselo. Lo scenario per cui il ricco imprenditore assume l'ingegnere indiano a metà prezzo e si fregia di essere "inclusivo" abbassando il costo del lavoro degli ingegneri italiani (che spendono di più per formarsi) è uno scenario ipocrita e pericolosissimo.

    Certamente concordo sullo scenario ipocrita e pericoloso, ma questa è una deviazione, e l'alternativa non può certo essere che "ognuno resti dove è nato". Non si può fermare la globalizzazione e non si può fare altro che cercare di interpretarla al meglio. Tanto che piaccia o no...è in corso, e chi crede a diritti di superiorità di un'etnia su un'altra, ha già perso.

  • Dalle mie parti è pieno di logistiche, ho fatto domanda e neanche mi hanno chiamato ad un colloquio. La maggior parte è gestita dalle cooperative, e quasi tutte cercano solo manodopera straniera, contratti non regolari e nessuno controlla. Durante gli orari di uscita c'è l'invasione, stranieri in bici e monopattini elettrici e bisogna stare attenti di sera per non investirli.

  • Sono lavori al limite dello schiavismo, spesso in nero e sempre sottopagati.

    Ormai non vanno più bene nemmeno per i novizi; motivo per cui giustamente nessuno vuole più farli.

    Ho capito, ma se non trova niente e non sa come fare a pagare le bollette?!?


    Non mi sembra di leggere molti consigli pratici ed utili per la situazione di marco.

    <3 <3 <3

    *sara swarovsky*

  • Sono lavori al limite dello schiavismo, spesso in nero e sempre sottopagati.

    Ormai non vanno più bene nemmeno per i novizi; motivo per cui giustamente nessuno vuole più farli.

    Certa gente sembra viva in un altro mondo, un mondo in cui Frank Gramuglia non esiste. Tu conoscerai certamente chi e' Frank Gramuglia. Se non lo conosci, ascoltati la sua canzone "io non lavoro piu'" e mettitela come suoneria del telefono perche' potrebbe piacerti.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • Certamente concordo sullo scenario ipocrita e pericoloso, ma questa è una deviazione, e l'alternativa non può certo essere che "ognuno resti dove è nato".

    Ma no.

    L'alternativa l'ho scritta nel post a cui stai rispondendo: la transizione deve essere a spese di chi può permetterselo. Non ci sono alternative a questa alternativa, a meno che non si voglia fare la fine del Sud America.


    Non si può fermare la globalizzazione e non si può fare altro che cercare di interpretarla al meglio. Tanto che piaccia o no...è in corso, e chi crede a diritti di superiorità di un'etnia su un'altra, ha già perso.

    La globalizzazione si è già fermata. Non abbiamo sufficiente coesione nemmeno in Europa. L'UK è uscito dall'UE e ha tirato su le frontiere. La Grecia ha chiuso le frontiere (e le conseguenze sono li da vedere). La Cina chiude all'occidente per spalleggiare il partner commerciale russo, etc.


    Quello che non possiamo fermare è il flusso di informazioni e di poveri che cercano di avere la loro parte di benessere prendendola dal primo mondo. Il problema è che a farne le spese sono i più poveri del primo mondo e non chi potrebbe permettersi realmente di aiutare.


    Non c'è alcun diritto di superiorità di etnie. Il problema non è etnico: è culturale, ma soprattutto economico.

    Buttare la discussione sul razzismo è un modo come un altro per non parlare della vera questione economica e di chi ne fa le spese.


    Certa gente sembra viva in un altro mondo, un mondo in cui Frank Gramuglia non esiste. Tu conoscerai certamente chi e' Frank Gramuglia. Se non lo conosci, ascoltati la sua canzone "io non lavoro piu'" e mettitela come suoneria del telefono perche' potrebbe piacerti.

    L'ho visto nascere Frank. Sono uno dei suoi sponsor.

  • Saranno sbagliate per te, per me il popolo è multietnico e chiunque viva in un paese, che sia italiano o cinese o camerunense fa li stesso, non so se è chiaro altrimenti lo , ripeto: sono uguali per me. Bisogna uscire da questa idea dei diritti di nascita, tanto più che oggi è pieno di persone con le più svariate origini nate in Italia, persone che fanno matrimoni misti, persone che nascono qui da genitori stranieri o anche da un italiano e uno straniero. E quindi? Vuoi fare il test del DNA per cercare i veri italiani depositari del diritto di supremazia sugli altri? Per carità! Si pensi a costruire il proprio valore senza calpestare gli altri.

    Guarda non attacco te personalmente per quest'idea che hai che è legittimo avere, io attacco proprio l'idea in se la quale è molto diffusa in Italia e nell'Occidente in generale viste anche le ampie percentuali di voto che riscuotono i partiti propugnatori di quest'idea.

    Qui è OT ma se la vogliamo mettere sul piano prettamente razziale non è questione di suprematismi di una razza sulle altre ma di evitare di far convivere più etnie in un determinato stato o territorio perchè... perchè è sia storia passata che recente che questo causi conflitti ed instabilità. Basta guardare la ex-Yugoslavia, il Libano, il Caucaso ecc ecc quindi più razze in un territorio è un macello e questo lo dicevano anche i Lincoln e simili, quindi non necessariamente solo i teorici del nazismo alla Rosenberg.

    L'importante è farsi trovare occupati, fosse anche con attività in nero, studi, volontariato, è questo il punto.

    Sulle attività in nero non lo so ma ho sentito che è meglio non dirle perchè bohhh...potrebbe essere come dire di aver fatto un illecito o qualcosa di simile, questo non lo so di sicuro ma riporto solo quello che ho sentito...

    Di certo nel pubblico è proprio bene non riportare le esperienze in nero perchè potrebbero vederla come dichiarazione mendace con tutte le conseguenze del caso.

    Come fu per la questione del personale sanitario, per cui "litigai" per pagine e pagine di forum con una utentessa che negava tutto: siamo arrivati alla frutta anche in ambiente pubblico. Infermieri, oss e medici si licenziano dal pubblico per andare a lavorare nel privato prevalentemente all'estero, perché persino lo Stato in Italia non è più in grado di garantire un reddito decente e un adeguato carico di lavoro.

    Esatto, nel pubblico il precariato e le pessime condizioni di lavoro sono entrate dalla finestra e non dal portone come nel privato, difatti la carenza endemica di personale in tutti gli ambiti _sanità, enti locali, fdo, ecc_ è voluta proprio per sovraccaricare il lavoratore e quindi risparmiare con buona pace del pessimo servizio all'utente.

    Nel privato italiano dei settori non sanitari va ancora peggio. Tutti gli studi di settore indicano che l'Italia è uno dei Paesi al mondo con i peggiori imprenditori possibili; ambienti di lavoro tossici, carichi di lavoro impossibili, organizzazione inesistente, compensi da fame, etc. etc.


    Soprattutto dove esiste una gerarchia: il pesce puzza sempre dalla testa. La maggiore responsabilità è proprio degli imprenditori incapaci che al momento purtroppo sono la maggioranza sul mercato e hanno reso il mondo del lavoro un inferno.

    La mia ipotesi è che questo sia dovuto ad un retaggio storico.

    Noi storicamente non abbiamo avuto ne una rivoluzione borghese ne una industriale e quindi ad ora siano un residuato fossile feudale a differenza della Germania ad esempio che invece sembra più adatta alla modernità dei tempi.

    Chi pensa che il reddito di cittadinanza sia un problema per la disponibilità di personale: vive in un mondo che non esiste.

    E' incredibile la dissonanza cognitiva di molti su questo.

    Il famoso "sogno multietnico" è sostenuto in maggioranza proprio da chi calpesta gli altri, poiché ad oggi la sostenibilità di questa multietnicità è a spese dei più deboli. Mentre la volontà di andare in quella direzione è a vantaggio (talvolta solo teorico) di chi sta bene.

    Esatto. :thumbup:

    Essere multietnici va bene, ma deve essere a spese di chi può permetterselo. Lo scenario per cui il ricco imprenditore assume l'ingegnere indiano a metà prezzo e si fregia di essere "inclusivo" abbassando il costo del lavoro degli ingegneri italiani (che spendono di più per formarsi) è uno scenario ipocrita e pericolosissimo.

    :thumbup:

    Certamente concordo sullo scenario ipocrita e pericoloso, ma questa è una deviazione, e l'alternativa non può certo essere che "ognuno resti dove è nato". Non si può fermare la globalizzazione e non si può fare altro che cercare di interpretarla al meglio. Tanto che piaccia o no...è in corso, e chi crede a diritti di superiorità di un'etnia su un'altra, ha già perso.

    Eppure sembra che la globalizzazione cominci ad andar stretto proprio a chi fino a pochi anni fa ne è stato promotore, vedi grande capitale finanziario made in USA, Big Tech, corporation del vecchio secondario, ecc.

    Infatti la politica compulsiva delle sanzioni a destra ed a manca chi la attuando? ;)


    Comunque ipposam ripeto nessun suprematismo razziale dell' "italica razza" ma a me di vedere l'Italia ridotta ad una specie di pastrocchio multietnico in salsa terzomondiale stile Colombia, Norteste brasiliano, Città del Capo, Johannesburg e simili non piace...

    Oh...i gusti son gusti.

    Ed aggiungo che il pastrocchio multirazziale lo puoi fare negli stati artificiali tipo gli USA, il Canada, l'Australia, il Cile, il Venezuela e cose così ma non in stati storici come quelli europei dove i nostri antenati stanno qui da prima dell'età della pietra.

    Sta roba non funziona e non funzionerà.

  • la transizione deve essere a spese di chi può permetterselo.

    Questa è utopia mista a demagogia. Tutti vivono le conseguenze dell'evoluzione della società e per forza di cose il prezzo più alto lo paga sempre il più debole, per n Mila motivi. E non può esserci alcuna alternativa. Magari si può fare meglio dell'America Latina, chissà. Ma non esistono alternative e i fatti lo confermano ogni giorno.

    Detto per inciso poi personalmente sono contraria a politiche che penalizzino i più abbienti o influenti, o che in generale demonizzino la ricchezza. Ben venga la ricchezza!

    La globalizzazione si è già fermata. Non abbiamo sufficiente coesione nemmeno in Europa. L'UK è uscito dall'UE e ha tirato su le frontiere. La Grecia ha chiuso le frontiere (e le conseguenze sono li da vedere). La Cina chiude all'occidente per spalleggiare il partner commerciale russo, etc.

    La globalizzazione è un processo ingovernabile e infermabile. La Cina non ha mai aperto a nessuno e mai lo farà. L'UK e la Grecia possono immaginare di uscirne, possono chiudere frontiere, applicare dazi, ma è utopia vera fermare i movimenti dei popoli. L'Italia è la meno globalizzata tra i paesi esistenti, solo qui ancora oggi è "strano" il mix etnico, laddove in altri paesi è la norma.

    Ad ogni modo senza dubbio questi discorsi non c'entrano nulla col problema dell'opener, che è disoccupato per una serie di sue problematiche personali, non c'è proprio bisogno di cercare improbabili capri espiatori

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