Ciao a tutti
Da poco ho cominciato uno stage e sento il peso della sudditanza, più che altro a livello sociale. Ci sono 3-4 persone che non mi vanno molto a genio, perché li trovo molto incisivi, inopportuni ed eccessivamente sarcastici sul privato mio e di altri.
Io sono una persona timida, chiusa e devo dire che per me la timidezza molte volte diventa un po’ una scusa per evitare di sobbarcarmi gli altri, un po’ per non trovarmi in mezzo a molte beghe professionali, dovuti a gelosia e rivalità e soprattutto per evitare di espormi e rivelare le mie debolezze. Vorrei essere imperturbabile e impenetrabile, ma la verità è sono un ottima persona che di solito si usa come pungibull, e il tipo ideale da prendere in giro, la corazza mi verrà con il tempo e mi impegnerò per costruirla (ho 23 anni)
Il problema è che queste 4 persone 1) sono indiscreti e ti chiedono molto del tuo privato, solo puramente per farsi i c∙∙∙i tuoi e fare del gossip, tra l’altro poi queste confidenze estorte possono diventare oggetto di scherno, specie alle tue spalle e di ironia cattiva in mia presenza (anche se fin’ora non è diventato cosi, ma ho messo in conto che possa succedere) 2) loro mi fanno pesare il mio modo di essere, specie nei confronti delle donne e ragazze 3) mi sembra di dovere rendere conto, motivare e giustificarmi del mio privato e soprattutto del mio modo di essere, cosa che trovo paradossale visto che conosco queste persone solo da 4 mesi ed è una cosa che non mi capita con gli amici e con i miei genitori, che di certo hanno un interesse migliore e maggiore nel vedermi diverso. Mi è sempre stato insegnato il diritto alla privacy (cosa a cui tengo molto) e la discrezione, soprattutto il dogma che loro sembrano dimenticare che tu non puoi sapere come ha vissuto una persona prima di conoscerti, e più precisamente costretta a conoscerti (i colleghi mica si scelgono) e quindi una certa ironia e soprattutto parere non richiesti andrebbero evitati. Mi è stato insegnato di non parlare di temi sensibili sul lavoro, specie se sei l’ultimo arrivato (vedi: sesso, identità sessuale, pareri su temi controversi diritti dei gay, religione e aborto ecc)
Si parla di sesso in maniera troppo frequente di sesso, c’è una ricerca spasmodica e non necessaria del doppio senso, anche da parte delle donne. Mi da fastidio la volgarità degli uomini specie di due, specie c’è anche un’ironia sarcastica sulla natura sessuale, con me come nei confronti di altri. Anche perché poi da qui loro cercano di sapere info sulla tua vita privata attuale ed è palese che lo fanno mossi da una mera curiosità fine a se stessa. Io nei tempi morti mi nascondo quando vedo questi due colleghi che sono insieme senza far nulla, tra l’altro loro parlano di sesso in maniera meno frequente quando io sono lontano e ascolto a loro insaputa.
Io do l’idea di un ragazzo troppo timido che non riesce a procacciarsi le ragazze e che vive i propri amori in maniera platonica, che è vero. Però non mi va che mi venga pesare da loro che sono solo dei colleghi, non genitori o amici. Mi è capitato che mi dessero dei consigli, tra l’altro consigli generali quasi buttati li per fare del buonismo, del tipo “devi essere meno timido, la timidezza ti fa perdere occasioni (sessuali) , se sei timido tendi a sbagliare ecc. Rimangio quella freddezza discreta dei milanesi, un ambiente di lavoro dove nessuno ti chiedeva nulla su di te e le confidenze che ho dato e ricevuto sono venute fuori in maniera spontanea, nel momento e modo giusto. Nessuno mi chiedeva se ero fidanzato, se facevo sesso e soprattutto si parlava poco di sesso e mai in maniera volgare. In questi 4 mesi ho detto poco del mio privato, anche perché non ho mai avuto una vita privata, ma le poche cose che ho detto mi sono state estorte. So che devo cambiare ed essere meno chiuso e so che non potrò solo smussarmi e la verità è che nessuno cambia mai veramente. La lotta con me stesso è giù dura di per se e francamente non voglio gente che aumenta questa lotta e che mi fa pesare il mio di essere.
Dovrei avere una faccia tosta che non ho, recuperare quell’ironia che ho perso. La verità è che vivo male l’ambiente, tendo a prendere alcuni frasi troppo di pancia ed essere troppo catastrofista e farmi idee sbagliate. Alla fine c’è anche un modo bonario di cercare di coinvolgermi e rendermi partecipi. Io vorrei essere più complice e più scherzoso, il punto è che non riesco perché non sono ironico e non ho mai la battuta pronta.
Voi come reagite ai discorsi di sesso e di donne, all’indiscrezione sulla tua vita sessuale e all’ironia sul vostro lato che più vi pesa? Nel mio caso apparire un ragazzo che ha il pane e non i denti, cioè timido e insicuro, ma piacente?
Poi c’è un altro punto che mi pesa ma farò un altro post..
Grazie a tutti!
Il peso della sudditanza sociale
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Cerca di non farti influenzare da questi atteggiamenti. Rimani concentrato sui tuoi obiettivi lavorativi e fatti scivolare da dosso quelle inutili chiacchiere.
Purtroppo i colleghi non te li puoi scegliere.
Personalmente ho sempre bruciato sul nascere queste storie dicendo:-Ammazza quanto parlate di sesso...a me personalmente piace più agire che chiacchierare, poi fate voi.
Almeno così fai capire che a te l'argomento, trattato in una maniera tanto stupida, non interessa.
Ma ti pare che ti devi stare pure a giustificare? Ma lì sei andato per lavorare o per fare gossip? -
Eh ti capisco, io sono in un ambiente operaio quasi tutti stranieri dove c'è a gara di chi ha fatto più figli e chi se ne ha fatte di più. E mi chiedono perchè io non mi sposo. Ho sentito poi discorsi verso gay&affini di un becerume e ottusità da far ribrezzo. Amen, cerco di evitare più possibile le aree caffè e nel resto del giorno giro con le cuffie antirumore.
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non è tanto il parlare di sesso
è proprio che mi fanno pesare il fatto che io ci provo poco con le ragazze, a parte che io ho 23 anni e li dentro l'età media delle donne è 50 anni. Loro danno per assunto che sono cosi sempre anche nel mio privato. Ok è vero, però è anche è vero che nel privato le persone sono molto diverse rispetto al lavoro, l'altro ieri una collega che ascoltava quello che mi diceva un collega ha detto una cosa molto sensata "cosa ne sappiamo noi di com'è lui fori da qui, con noi fa bene a essere timido" e sto collega fa "lui è cosi sempre"
a parte che i maschi sono tutti divorziati e molto insoddisfatti di come sta andando la loro vita. Hanno fatto delle scelte sbagliate, non ponderate e si trovano con una vita privata disordinata e caotica, francamente non sono dei buoni masteri. Poi a livello lavorativo mi spiegano tutto benissimo. Io purtroppo ho avuto un'infanzia e un'adolescenza difficile che sono diversi dal percoso di quasi tutti i ragazzi, i tasti che toccano loro vanno a fare pressione su ferite ancora aperte, loro non sono per nulla interessati a me e i consigli che mi danno sono molto generali, tipici di chi parla senza conoscerti e ti delle dritte universali che io tendo a non ascoltare. Accetto consigli da chi mi conosce, io a loro dico poco di me
solo che con una persona nuova certi argomenti vanno evitati, è l'abc dei rapporti basilari, loro questo lo sanno bene. Se io avessi anche solo 30 anni sarebbero sicuramente più discreti. Io sto al mio posto, ma devono farlo anche loro.
Ho dei momenti in cui li sopporto, altri in cui vorrei dargli fuoco e altri in cui vorrei interagire di più con loro.
I punti su cui devo migliorare li conosco e li conoscevo già, si comportano come se fossero dei guro ma in realtà con me hanno scoperto solo l'acqua calda e le dritte che mi danno come detto sono molto generali e ovvi
ditemi voi se io devo mettermi a fare il piacione con donne di 50-60 anni e tra parentesi se lo faccio sicuramente mi bloccano subito. Poi molte volte un collega di questi lancia provocazioni e frecciatine con l'unico scopo di ferire e farmi inc∙∙∙∙re
se io sono cosi è perchè ho vissuto determinate esperienze, francamente a loro non li dirò mai, sul lavoro non bisogna mai parlare delle proprie debolezze rischierei di trovarmi ancora in situazioni peggiori, perchè l'ironia diventerebbe ancora più fine e sottile a volte li dentro è un gioco al massacro, sono atteggiamenti da camerata hanno questo modo di fare amicizia molto adolescenziale, cioè provocare per vedere quali sono i tuoi limiti di sopportazione e fare leva per cercare di farti perdere un pò il controllo, è un modo molto animalesco di conoscere qualcuno, immaturo dal mio punto di vista
ci ho messo anni per imparare ad accettare la mia timidezza e a conviverci e mi pesa ancora, vorrei solo più discrezione e formalità: se queste persone le metti a lavorare che so a milano o in svizzera probabilmente verrebbero isolate dal gruppo -
Rispondi riendo "Mi piacerebbe parlarvi di me ma non ne ho voglia" Nelle pause fingi di mandare messaggi anche se non è vero. Stai molto molto nel tuo brodo. Si stancheranno. Alla peggio se fanno domande invadenti rispondi sorridendo "S.Francesco non fumava e dei fatti altrui non si impicciava". Ricorda che stai lì per lavoro e basta ma ricordalo prima a te stesso.
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grazie
io ho deciso di non cedere
di sesso e donne non parlo, del mio privato specie quello sentimentale non parlerò mai. loro sono persone che hanno un gran bisogno di sfogarsi e di sentirsi dire che quello che hanno fatto è giusto
il punto è che ha me non va di parlare del mio privato con loro, non perchè li reputo persone mediocri oppure non in grado di capire, ma perchè:
1) a loro di me non frega molto
2) è un passato triste che mi farebbe apparire ancora più debole, debolezze che possono sfruttare
3) l'ironia diventerebbe ancora più sarcastica
le mie debolezze li lascio agli amici, alla mia ragazza nemmeno con i miei mi sfogo molto
mi da fastidio che a volte mi fanno pesare il mio essere, a livello relazionale e la mancata discrezione, se faccio io certe domande a loro ricevo un bel "fatti i c∙∙∙i tuoi", loro mi pongono dei problemi e io non mi posso permettere di farlo. Ok che sono uno stagista, però francamente i miei panni me li lavo da solo -
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